1. La mantide.


    Data: 07/09/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Tibet, Fonte: EroticiRacconti

    Una volta ho incontrato una mantide. Voi conoscete la natura della mantide religiosa? Il coleottero? L'insetto? Ve la ricordo... mentre copula con il maschio inizia a mangiarselo, lui continua a "possederla" e lei comincia a divorarselo dalla testa, quello che risparmia fino alla fine è l'attributo sessuale che sarà il suo ultimo boccone. "Possederla"? Puro eufemismo. Il maschio non possiede ma è posseduto, la conclusione è tragica e definitiva per lui, la morte e il culmine del piacere nello stesso attimo. Io ero il maschio. Lei la mantide. La differenza dalla vera mantide? Lei non divorava il mio corpo. Divorava la mia volontà mentre mi perdevo sul suo corpo, mentre mettevo il viso fra i suoi seni, mentre passavo la lingua lungo il suo ventre e raggiungevo il paradiso fra le sue cosce, mentre mettevo tutto me stesso per darle piacere, mentre godevo di come lei godeva. Ma ogni attimo che passavo con lei mi dissanguavo, sentivo il cervello smarrirsi, era lei che prendeva i miei pensieri, li faceva suoi, mi annullava, mi faceva vivere della sua immagine riflessa, fagocitava la mia volontà. Ormai vivevo di lei, non dormivo, non mangiavo. Lei era l'ultima immagine prima di dormire e la prima quando mi svegliavo, lei segnava i confini delle mie poche ore di sonno inquieto. Poi il lungo tormento delle ore del giorno, il lavoro era un collare troppo stretto, era la catena che mi teneva lontano da lei. Quindi... la ricerca, l'affanno, le telefonate, la paura di non trovarla, la ...
    ... rabbia, la gelosia di vederla con altri uomini e poi... la gioia del suo sorriso, la felicità di rapirla, di portarla via con me. In casa sua la sua sensualità esplodeva in un crescendo vertiginoso. Le sue tendenze erano particolari come era particolare lei. Voleva soffrire, voleva che le facessi male, mi implorava di farlo. Dovetti vincere le mie titubanze, non avevo mai avuto particolare attrazione verso il mondo del sadismo, almeno fino a quel momento. Ma per sesso e amore si fa tutto o almeno lo faccio io. Solo... che divenne un parossismo fuori controllo, lei.... che mi incitava, io che perdevo la testa, mi trovavo a fare delle cose che poi mi lasciavano stordito e pieno di rimorso. Che dire? Mi iniziò poco alla volta. La tecnica della mantide. Divorarsi il maschio un po' alla volta. Il frustino. Ne aveva una serie. Adorava essere frustata, il suo magnifico corpo mostrava i segni evidenti di questa pratica, voleva essere colpita dove faceva più male, non solo sulle natiche, ma sui seni, sui capezzoli e poi... piegata carponi direttamente fra le cosce, sulla sua vagina aperta. Colpita... colpita a lungo e con violenza, tanta violenza! Ricordo la sua voce in quei momenti. Roca... irriconoscibile, come se fosse di un'altra donna. Si... facevamo anche del sesso diciamo normale, le piaceva stendersi sul letto, la testa che cadeva dal bordo e farsi scopare in bocca... forte! Forsennatamente! Farsi riempire fino in gola. Oh... si! Una vera cultrice della fellatio, la preferiva di ...
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