L'harem dello sceicco - capitolo 2
Data: 09/09/2018,
Categorie:
Etero
Autore: Koss99
... rimasi davvero senza parole, perché vidi qualcosa che mai avrei immaginato di vedere. Una donna molto piccola, forse non arrivava ad un metro, a cavallo di una donna bianca tracagnotta e forte. Pensai ad un miraggio e mi augurai che lo fosse, confortata dal fatto, che quella cavalla al segnale del suo cavaliere corse sparendo tra la vegetazione. Fino a quel momento non avevo parlato e non mi ero voltata verso Marianne, ma non potei in quella circostanza fare a meno di consultarla e mi voltai verso di lei facendole segno con gli occhi, le due nubiane berciarono nella loro incomprensibile lingua e colpirono contemporaneamente me e Marianne, io fui colpita sulla schiena e Marianne sulle nude natiche. Marianne scoppiò a piangere, ma un'altra frustata accompagnata da un latrato la convinse a smettere. Ci stavamo avvicinando agli edifici e cavalla e cavaliere ricomparvero, anzi ci vennero incontro, potei quindi vederli bene e da vicino mentre trottavano verso di noi. La piccoletta che stava sopra era una pigmea, e nelle sue dimensioni ridotte vestiva come le nubiane. La cavalla era una donna bianca e bionda, seminuda, ma non proprio nuda. Intanto aveva le braccia ricoperte da due lunghi guanti di pelle nera che arrivavano fin sopra il gomito, su ogni guanto c’erano diversi ganci che permettevano facilmente di legare un braccio all’altro semplicemente agganciandoli. Infatti la puledra aveva le braccia legate dietro la schiena, ogni polso era agganciato all’altro braccio ...
... all’altezza del gomito ed entrambe le braccia erano fissate strette strette e ben in alto alle cinghie che scendevano dalle spalle. Ciò la costringeva a stare diritta, pancia in dentro e petto in fuori. In vita una larga, pesante e robusta striscia di cuoio che copriva loro la pancia e parte della schiena, ma lasciava nuda in basso la vulva e le natiche, in alto si fermava molto sotto il seno.
Il pesante sottopancia era l’anima di quel particolare abbigliamento, sia dietro che davanti c’erano innumerevoli borchie ed anelli, da esso partivano diverse strisce di cuoio più o meno larghe e più o meno robuste. Due, sottili, scendevano in basso e passavano ai lati della vulva, quindi ritornavano indietro passando sulle natiche della puledra, altre striscioline scendevano ancora in basso e si collegavano ai lunghi stivali che arrivavano fino alla sommità delle cosce.
Gli stivali erano molto particolari, pelle molto leggera e morbida in alto, tanto morbida da aderire perfettamente alle cosce della puledra. Gli stivali diventavano sempre più pesanti sotto le ginocchia, verso i polpacci e le caviglie, la suola era molto alta e si alzava notevolmente verso il calcagno che era scoperto e non era sostenuto da nessun tacco.
A causa della mancanza di tacco, la puledra era costretta a camminare e correre sulle punte modificando radicalmente la postura e l’andatura. Infine altre strisce partivano dal robusto sottopancia ed andavano in alto passando sotto il seno della puledra sostenendolo e ...