1. Non c'è due senza tre


    Data: 09/09/2018, Categorie: Lesbo Etero Sesso di Gruppo Autore: suve, Fonte: RaccontiMilu

    Il fatto di essere stato scoperto da Gabriella fortunatamente non si era risolto in una tragedia, anzi era stato l�occasione per una scopata memorabile con lei.Anche la discussione seguente, con lei dura, cattiva, si era risolta per il meglio quando avevo capito che la sua reazione non era perché ero andato con Annalisa��� ma perché non le avevo detto niente. Il mio tentativo di tenere nascosta la cosa l�aveva offesa, l�aveva fatta sentire tradita.Non le importava con chi andassi ma voleva esserne a conoscenza. Un�ingerenza nella mia vita che in altri tempi non avrei accettato, però Gabriella era Gabriella, non volevo interrompere la nostra relazione, specialmente per la libertà a poco prezzo che mi costava. Poco prezzo relativamente visto che per farmi perdonare le avevo donato un gioiello. Non me l�aveva chiesto, ero io che mi ero sentito in obbligo, però aveva gradito molto. Ora ero preoccupato perché in ufficio anche il suo atteggiamento era cambiato. Era molto più gentile e amichevole nei confronti di Annalisa, cosa abbastanza strana perché solitamente non dava confidenza a nessuna (e infatti la ritenevano tutte un po� stronza). Addirittura le aveva fatto compagnia alcune volte nella pausa caff&egrave.Invece nei miei confronti Gabriella era mutevole: focosa e passionale quando stava con me, rigida e professionale in presenza di altri, quando c�era Annalisa o questa veniva nel mio ufficio e chiudevamo la porta, chiaramente per fare sesso, mi fulminava con lo sguardo e ...
    ... leggevo una luce quasi cattiva nei suoi occhi. Non una parola di commento, solo quegli occhi glaciali e il non sapere cosa le passasse per la testa.Temevo una scenata improvvisa ma ogni volta che, da soli, cercavo di affrontare l�argomento, mi diceva che facevo bene perché Annalisa era carina e cose del genere, negando ogni gelosia o rabbia. Mentiva chiaramente ma non riuscivo a parlare �seriamente� con lei. Stavo maturando l�idea di dover lasciar perdere Annalisa ma non sapevo come fare sia per lei, a cui avrei dovuto dare spiegazioni valide, sia per me che non volevo assolutamente privarmi di lei.Una venerdì sera rimanemmo fino a tardi per alcuni lavori da completare per il lunedì successivo. In cinque o sei di vari settori mangiammo qualcosa preso dal cinese lì vicino e ci rimettemmo a lavoro completando il fascicolo.I file erano arrivati al mio PC da dove coordinavo i lavori e stavo riorganizzandoli contento per il lavoro ben fatto. Mancava solo di allegare la parte contabile e me la portò Annalisa in una pen-drive. Era fatta, potevamo rilassarci e andare a casa.Nella mia stanza in penombra Annalisa si alzò e girò intorno alla scrivania slacciandosi la camicetta. Gli occhi le brillavano di quella luce che conoscevo bene ma io pensai agli altri colleghi, a Gabriella appena oltre la porta chiusa e provai a sottrarmi.- Annalisa, ma non ti aspetta il tuo ragazzo? �- Si &egrave incazzato e &egrave uscito con i suoi amici. Peggio per lui. �- Ma ci sono gli altri, Gabriella��� -- ...
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