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cap. 2 Saper aspettare
Data: 11/09/2018, Categorie: Altro, Autore: il feticista
Non è mia abitudine avere storie fuori dal matrimonio ma Elena aveva un non so che di erotico e averla tutti i giorni sotto gli occhi mi faceva un certo effetto. Non sono certo una bellezza non molto alto un po' di pancetta ma tonico e per fortuna non mi è mai mancata la battuta, e il fatto di essere sempre allegro tra tanta tristezza mi fa legare facilmente con le persone.Con Elena si scherzava normalmente su tutto e tutti durante la pausa pranzo eravamo sempre insieme e così la domenica con le famiglie.Battute doppisensi ma niente di più. L'estate ci portò in posti diversi: lei al mare io in montagna. Non lo nego provavo una forte nostalgia non vedevo l'ora di rivederla.Quando la rividi abbronzata con le camicette attillatte e quegli splendidi piedi non ce la feci proprio più:"Lo sai Elena mi sei mancata davvero tanto non me l'aspettavo ma è così, penso di chiedere il trasferimento non voglio creare casini a te e a me""La smetti di scherzare! Sono 15 giorni che non ci vediamo ma hai sempre voglia di giocare""Guarda che non sto scherzando, mi sei mancata davvero""Ma sei matto? Sono sposata sono amica di tua moglie ho due figli. Cosa vogliamo fare? Spero ti passi questa botta di follia.Guarda, facciamo finta di niente è meglio per tutti. E non lasciare questo posto. Lo sai come è importante per la tua promozione". Se ne andò visibilmente incazzata.Per un po' di giorni mi girò alla larga finchè un pomeriggio mentre ero vicino alla finestra a pensare ai fatti miei si ...
... avvicinò e mi prese a braccetto con uno splendido sorriso e cominciò a parlarmi delle solite cose come se niente fosse.Quando ci lasciammo per andare ognuno nella propria stanza le detti il solito canonico bacio sulla guancia ma questa volta non so se per caso ci trovammo a darci un leggero bacio subbra. Cominciò così quella che divenne una nuova abitudine.Francamente la cosa cominciava a piacermi e un giorno azzardai e mi feci strada con la lingua. Nessuna resistenza ma un morbido bacio e la sua lingua morbida e calda. "Donna baciata mezza scopata" così recita un famoso detto.La cosa strana è che non parlammo nemmeno di questa novità, come se fosse normale baciare un collega di lavoro.Con i primi freddi il corridoio dell'ufficio mal si prestava alle nostre chiacchiere. Per icolleghi eravamo solo una coppia di amici sapevano delle nostre famiglie e dei figli di Elena ed eravamo portati ad esempio della possibilità di una casta amicizia tra un uomo e una donna. Se mi avessero visto entrare nella stanza di Elena dopo la pausa caffè non si sarebbero certo stupiti. Quel giorno il suo collega era ammalato. Elena era alla scrivania al computer le andai alle spalle e senza dire una parola posai le mani sul seno e la baciai sul collo. Nemmeno una parola. Una morbidezza e una consistenza splendida, la palestra evidentemente aveva fatto un buon lavoro, con le dita strinsi leggermente i capezzoli che si erano induriti, le posai le labbra sulle orecchie.Le suesplendide puppe mi riempivano le ...