1. cap. 2 Saper aspettare


    Data: 11/09/2018, Categorie: Altro, Autore: il feticista

    ... mani.Un rumore nel corridoio mi fece interrompere quell'arrapantissimo palpeggiamento. Il cazzo mi spingeva sulla patta dei pantaloni. Con una mossa poco raffinata, ma ero di spalle, lo spostai al centro de calzoni ed uscii dalla stanza. Il giorno dopo durante la pausa caffè le dissi "Elena ho bisogno di parlarti presto ti prego""Sono d'accordo vediamoci con calma sabato mattina i bambini sono a scuola Giorgio è fuori città, ti aspetto a casa verso le nove. Dobbamo assolutamente chiarire questa faccenda".Arrivai puntuale alle nove in punto. Aprì la porta indossava una tuta da ginnastica grigia, sembrava fatta apposta per nascondere le curve e un paio di sabot. Come si voltò per preparare un caffè la abbracciai baciandola sul collo."Adesso basta lo so tu vuoi scopare, ma non è possibile, ti rendi conto in che casino ci mettiamo!"."Elena hai ragione ma non ce la faccio più ti desidero da morire, andiamo di là dai mettiamoci sul divano a chiacchierare".Ci mettemmo a sedere. Si appoggio con la testa sulla mia spalla. La feci sdraiare e si sfilo i sabot. Che visione quegli splendidi piedi a portata di mano senza smalto erano ancora più belli di come li ricordavo.Lei si sdraiò. La baciai e le accarezzai il seno.. Misi una mano sotto la tuta e le sentii tutto il tepore e la dolcezza delle curve. Aveva un body bianco,le alzai la tuta e riuscii a metterle a nudo il seno. Aveva dei capezzoli scuri e larghi, non aveva nemmeno una smagliatura. Mi chinai e cominciai con la lingua a ...
    ... girarle intorno all'aureola. I capezzoli si drizzarono e si indurirono.Elena cominciò a sospirare e allungai la mano sull'inguine."Basta ti prego basta parliamo dai...Fermati dai fermati" mi sposto la mano ma riuscci a infularle la mano nei calzoni dela tua. Aveva uno di quei body con dei bottoncini all'altezza del cavallo riuscii ad armeggiare un po' e finalmnte arrivai alla fica. Stupenda pelosa e bagnatissima come arrivai al grilletto e cominiciai a masturbarla. Ogni resistenza cedette. Aprì le gambe mise un piede sul dorso del divano e cominciò a mugolare senza sosta. Le levai la parte superiore della tuta le sfilai i calzoni le levai il body. Finalmente nuda. Aveva una fica nera e pelosissima era talmente folta che non si vedeva nè il grilletto nè le grandi labbra."Adesso tocca a te mi disse". Mi spogliai di corsa avevo un cazzo che parlava da solo. Raccontava dell'arrapamento di mesi. Non avevo voglia di preliminari e le ficcai subito l'uccello nella fica. Ci scivolò dentro fino in fondo. Cominciai a pomparla con una foga mai vista. La cosa splendida era che lei rispondeva con il bacino spingeva e mugolava sempre pù forte finchè venne con un orgasmo furibondo adesso potevo pensare a me presi un ritmo più lento le misi le mani sul culo. Cominciai piano e poi sempre più forte sempre più forte alla fine tirai fuori il cazzo e sborrai sulla pancia . Mi sdraiai sul divano vicino a lei svuotato e con i piedi le accarezzavo i suoi. Mi sarei messo volentieri dall'altra parte del ...