1. Il primo cazzo non si scorda mai


    Data: 12/09/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: gayandreacaserta

    Tralasciando i vari approcci sessuali avuti con diversi miei coetanei ma che non erano andati mai oltre una banale sega, vi voglio raccontare la mia prima scopata, il primo cazzo che ha avuto modo di visitare , più volte e lungamente, il mio culo.
    
    Ero adolescente, avevo diciassette anni. Nonostante fossi nel pieno sviluppo ormonale, non avevo ancora scopato con nessuno. Ero attratto dai ragazzi, ma non avendo consapevolezza di me, respingevo questa cosa e la attribuivo ad una fase passeggera dell’adolescenza.
    
    Un giorno però, con un desiderio enorme di sfogare, iniziai a progettare come sedurre uno dei miei cugini ( un altro lo sedussi in seguito, ma questa è un’altra storia).
    
    Non che mi piacesse particolarmente, ma era molto virile.Aveva quasi diciotto anni, un anno più di me.
    
    Un pomeriggio invernale, di quelli noiosi che sembrano non passare mai, lo chiamai a casa ( non erano ancora diffusi i cellulari).
    
    Lo invitai da me dicendogli che dovevo fargli vedere una cosa.
    
    Dopo appena 10 minuti mi raggiunse. Abitavamo vicini. Ci chiudemmo nella mia stanza . Senza troppi giri di parole gli dissi se voleva vedere con me un giornalino fotografico porno che avevo acquistato. Ovviamente non declinò la proposta anzi ne fu entusiasta.
    
    Ci accomodammo sdraiati vicini sul mio lettino e iniziammo a sfogliarlo. Era, si capisce, un giornalino porno etero. Non ho mai amato i porno gay, non mi eccitano.
    
    Appena iniziammo a sfogliarlo notai che la patta dei suoi jeans era ...
    ... cresciuta a dismisura.
    
    Mentre eravamo sdraiati vicini riuscivo a sentire l’odore della sua pelle. Odorava sempre di fresco: sono stato sempre curioso di sapere che bagnoschiuma usasse. Anche dopo ore che aveva fatto il bagno riuscivo ancora a percepire quell’odore sulla sua pelle.
    
    Ero eccitatissimo. Per non fare passi azzardosi , appoggiai una mano sulla sua coscia.
    
    Contrariamente a quanto mi aspettassi non scostò la mia mano, bensì la prese e la portò sulla sua patta.
    
    Iniziai a tastarlo. Riuscivo a percepirne dai jeans, dimensione e forma del suo cazzo. Aveva un bel pesce, doppio e lungo. Dopo qualche carezza gli sbottonai i jeans e glielo tirai fuori .
    
    Lui mi alzò la maglietta e iniziò a succhiarmi capezzoli e a slinguarmi il torace.
    
    Gli feci una sega fino a che non venne. Una quantità industriale di sborra odorosa che schizzò sul suo addome.
    
    Mi eccitava vedere il suo addome riempito della sua sborra densa e calda.
    
    Nella mia testa fantasticavo su che cosa avrei potuto fare di quel latte mai assaggiato né assaporato.
    
    Ma tutto rimase nella dimensione della fantasia, all’atto pratico, la cosa finì lì.
    
    E questo fu il nostro primo incontro. Servì a rompere il ghiaccio. Capii che ora era mio e che avrei potuto osare di più.
    
    Durante i giorni successivi però rimasi turbato per ciò che era successo. Ripeto, non avevo ancora consapevolezza di me e vivevo con senso di colpa quanto accaduto. Tuttavia quando ci ripensavo non potevo fare altro che chiudermi ...
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