Il primo cazzo non si scorda mai
Data: 12/09/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: gayandreacaserta
... in bagno e spararmi seghe a volontà.
Nei giorni seguenti lui mi cercò al telefono ed io mi negai. Feci segno a mia madre , che aveva risposto al telefono, di dire che non c’ero. Appena agganciato mi chiese come mai mi fossi negato. Imbarazzato tirai in mezzo la scusa che avevo troppo da studiare e non potevo perdere tempo.
Un pomeriggio mentre ero intento a sistemare la mia cameretta, sempre perennemente immersa nel caos, mia madre bussò alla porta dicendomi che era venuto a trovarmi Giacomo, mio cugino.
Lui entrò nella mia stanza e si accomodò seduto sul mio lettino mentre mia madre tornava a sbrigare le sue faccende.
Mi disse che nei giorni precedenti mi aveva cercato vanamente.
Gli dissi che avevo avuto un po’ da fare. Mi chiese quando avremmo potuto vedere qualche altro giornalino come quello dell’atra volta e mentre me lo diceva si strusciava la patta dei pantaloni.
Gli dissi che ora avevo da studiare. Mi replicò che una pausa di 10 minuti mi avrebbe giovato per il prosieguo dello studio.
Così feci, esaudii la sua richiesta. Chiusi la porta a chiave per sicurezza e mi sdraiai sul lettino con lui. Questa volta, dopo poche pagine di “lettura” del nostro amato giornalino, mi prese la testa e me la accompagnò sul suo pesce. Non avevo mai sbocchinato nessuno. Gli feci una pompa incerta, ma sotto i colpi della mia lingua lo sentii gemere da pazzi fino a che non mi avvisò che stava per sborrare. Anche questa volta sborrò copiosamente sul suo ...
... addome.
Come successo in precedenza, nei giorni seguenti mi cercò ed io mi negai nuovamente. Questa volta si era aggiunto un ulteriore senso di colpa: avevo sbocchinato un ragazzo e mi era piaciuto da impazzire. La mia bocca aveva provato un piacere sconosciuto, tuttavia aveva bisogno di specializzarsi in questo tipo di piacere.
Nei mesi che seguirono continuarono i nostri incontri clandestini. Vivevo sempre con la paura che qualcuno a casa mia ci scoprisse, nonostante avessi la premura di chiudere sempre la porta a chiave. Con mio cugino mi presi il diploma in sbocchinamento. Sotto la sua sapiente guida mi fece divenire un abile e bravo pompinaro.
Nel frattempo lui si viveva le sue belle storielle etero con le sue amichette, mentre io in quel periodo mi rapportavo, sessualmente, solo a lui.
Un giorno, siccome i suoi erano a lavoro entrambi, mi invitò a casa sua.
Mi fece trovare dei tappeti posti sul pavimento che dovevano essere il nostro letto sessuale. Lui, come sempre, odorava di quel bagnoschiuma fresco che mi mandava in estasi.
Dopo avermi fatto spogliare, mi fece sdraiare sui tappeti. Ero nudo. Anche lui si spogliò e venne a posizionarmi sopra di me.
Allargai le gambe. Lo sentivo tra le mie gambe. Gli stringevo le natiche tra le mani mentre lui mi baciava le spalle, il collo, mi succhiava avidamente i capezzoli e mi strizzava il petto.
Iniziò a insalivarmi il buchetto e ad insalivare il suo cazzo.
Piano piano, e con mio grande dolore, riuscì a penetrarmi ...