1. Quella notte


    Data: 12/09/2018, Categorie: Etero Autore: SinfoniaDInchiostro, Fonte: Annunci69

    ... braccia, mille brividi alimentarono il serpente attorcigliato.
    
    Dalle braccia passai ai seni che tornai a carezzare con le dita umide di saliva.
    
    Riportai l’indice e il medio a stuzzicare le labbra e la lingua, li bagnai nuovamente.
    
    Alzai un poco il busto, volevo vederli e vedermi mentre li poggiavo sul monte di Venere e poi più giù.
    
    Vidi e li immaginai mentre si posavano sulla mia vagina, mentre accarezzavano la pelle liscia e tenera, mentre entravano delicatamente fra i petali di quel fiore di carne per cercarne il nettare.
    
    Quando lo trovarono li riportai alla bocca, ne sentii il profumo e il sapore.
    
    Ripresi le carezze, l’altra mano che lambiva e graffiava i seni, il ventre, le cosce per poi dirigersi verso il comodino.
    
    A sottofondo c’erano i miei ansiti, i miei gemiti, i miei sospiri che quella notte potevano uscir liberi dalle mie labbra per illuminare la notte e bruciarsi rapidi come lapilli appena toccavan l’aria.
    
    Rallentai, mi sottrassi dispettosa alle onde sempre più forti per far durare tutto il più possibile.
    
    In quel momento, come altre volte, desiderai che la mia libertà si prolungasse, desiderai viver per conto mio, per non dover più preoccuparmi di far tutto senza rumore, per poter appagare il desiderio quando lo sentivo nascere, appena un filo d’umori scendeva a bagnarmi, invece di reprimerlo e soffocarlo ...
    ... con la cenere; desiderai poter comprare e tenere in casa quello che più volevo, prender dal cassetto un vibratore o un altro giocattolo invece di una candela senza il timore d’esser scoperta.
    
    Eppure, anche quella notte il mare iniziò a ribollire e le onde aumentarono d’intensità e altezza.
    
    La candela cadde, continuai a percepire l’umida e solida presenza contro i glutei e le cosce, e la sostituii con le dita.
    
    Entravano, uscivano, massaggiavano il clitoride sensibile e gonfio, tornavano di nuovo a bagnarsi, la schiena s’inarcava per farli entrare più a fondo.
    
    Un’onda, la più alta di tutte, mi sommerse e annegai in un mare di piacere denso e caldo.
    
    L’acqua era diventata fuoco, fiamme e braci.
    
    Portai un dito fra le labbra, lo presi fra i denti mentre il fuoco m’investiva e consumava, lasciai il segno dei denti sulla seconda nocca.
    
    Ero fuoco e acqua.
    
    Il corpo bruciava ancora, bollente e caldo, acqua densa e bianca mi bagnava fra le cosce.
    
    Pian piano, mentre il respiro rallentava, scivolai dolcemente nel sonno.
    
    ● Vi rubo qualche istante, prima che chiudiate la pagina, per ringraziarvi d'aver letto quello che è il mio esordio letterario in questo sito è - più in generale - il primo scritto di letteratura erotica - o che prova ad esserlo -
    
    Spero vi sia piaciuto e che vogliate lasciare un segno del vostro passaggio ●. 
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