1. Il Cine


    Data: 13/09/2018, Categorie: Etero Autore: caimano, Fonte: RaccontiMilu

    Hai già comprato il biglietto, ma hai deciso di entrare solo quando il film sarà iniziato. Ti senti a disagio, imbarazzata. Vorresti rientrare a casa, ma ti ripeti: entro, osservo la situazione e me ne vado. Al massimo potrei sedermi qualche minuto e se non me la sento, esco. Sono le 21 e 05, lasci a metà la coca-cola che hai ordinato e ti avvii con passo deciso all'ingresso del cinema, attraversi il corridoio ed ecco la sala. La maschera ti stacca il biglietto, mentre tu non riesci a respirare, né a pensare. Stai facendo ciò che non avresti mai potuto credere. Lui aveva detto che si sarebbe seduto in penultima fila, sulla destra. Tremando, fai scorrere la tenda di stoffa pesante, entri in sala. Il film &egrave già iniziato, la sala &egrave vuota, d'altronde chi andrebbe al cinema a quest'ora di lunedì, ti chiedi. Sali le scale, ad ogni gradino lasci sempre più spazio all'indecisione, ma riesci ad avvicinarti abbastanza da individuare un'ombra in alto a destra. Vai verso di lui, il cuore ti batte. Lui ti segue con lo sguardo e tu chini la testa. La rialzi per osservarlo in viso, per la prima volta. Non &egrave male, pensi, davvero niente male. Ti siedi, si volta e gli sorridi, ma lui torna a guardare il grande schermo. Pensi, con una lucidità che ti sorprende, che non sia lui. Merda, che figura; la sala &egrave vuota e tu ti siedi proprio accanto a uno sconosciuto. E ora? Ti alzi? E mentre tutto ciò ti frulla in testa, lui avvicina le labbra al tuo orrecchio e ti sussurra ...
    ... con una voce che sembra venire da lontano, da altri mondi: 'sei bellissima..., più di quanto potessi immaginare...'. Anche tu, pensi, ma non glielo dici. Resti in silenzio, fingendo di guardare il film, ma sei talmente emozionata che non sei riuscita a cogliere nessuna immagine. Cerchi di tranquillizzarti, almeno &egrave lui, almeno non sei seduta accanto a uno sconosciuto. Sì, &egrave proprio lui, l'uomo che ti ha ammaliata con le parole delle sue lettere, che &egrave riuscito a condurti fino a lì, fino a lui. Quello per il quale ti sei masturbata più volte, imbrattando la carta carbone dei tuoi umori, così che potessero raggiungerlo. Quello al quale hai confessato le tue paure e fantasie più intime, compresa questa. Sei paralizzata, non riesci a voltarti per osservarlo negli occhi. Allo stesso tempo, però, percepisci un pizzico di eccitazione, sufficiente a mantenerti lì, sulla poltrona, in silenzio, in attesa che sia lui a condurre il gioco. Di nuovo le sue labbra, il suo respiro caldo: 'sono contento che tu abbia voluto assecondare i miei gusti..., hai persino ricordato di non indossare le mutandine?'. Non rispondi. Quella voce &egrave insinuante, ma dolce, desiderabile. Nell'ultima lettera ti aveva chiesto di indossare una camicetta bianca, una gonna, le calze e tu lo avevi fatto. Vedi la sua mano muoversi lentamente, ti sfiora il braccio. Lo percorre, solleticandolo come un vento primaverile, per poi prenderti la mano. Tu, d'impulso, la stringi. Al disagio risponde il tuo ...
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