-
50 incredibili secondi: la visita di controllo di emanuele
Data: 13/09/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: honeybear
... dell’ano si tesero al pari di un elastico portato al limite di rottura, man mano che il cono si addentrava nelle sue viscere. Ad Emanuele parve di morire: voleva ribellarsi. Il medico, come sempre, l’anticipò: “Non gridare se senti male! Ti è proibito! E soprattutto non voltarti e non preoccuparti: le dimensioni del giocattolo sono contenute… Del resto il tuo culo è ancora relativamente vergine!” Una lacrima gli solcò le guance. Soffocò un grido di dolore. Strinse i pugni e i denti mentre si sentiva lentamente ed inesorabilmente sfondare dall’oggetto. A poco servì il lubrificante che generosamente il medico versava. Eppure la sua erezione non accennava a smorzarsi. Anzi… “Non contrarre l’ano o mi renderai, ma soprattutto ti renderai, le cose difficili… - la voce sempre assolutamente impersonale e professionale - Rilassati! Da bravo, ubbidisci…” e gli allungò una vibrante pacca sul culo che, a contatto con la pelle, produsse un rumore secco, simile ad una piccola e rapida esplosione. Il ragazzo fece del suo meglio: “Molto bene!” e con l’ultima spinta il plug si collocò completamente e definitivamente nel suo ano. Emanuele ebbe la sensazione che gli occhi gli schizzassero fuori dalle orbite per il dolore. Faticava ad abituarsi; il medico comprese e lo lasciò qualche istante in quella posizione, massaggiandogli le chiappe, e continuando a masturbarsi alla sue spalle. Smise il trattamento, limitandosi semplicemente a toccarsi ammirando il panorama offerto da quel ...
... buco peloso con un cerchio nero (e non più rosa) al centro. “Ora alzati! - Emanuele obbedì a fatica asciugandosi la fronte e gli occhi con un braccio. Non si era ancora del tutto abituato alla bruciante presenza di quell’ospite dentro di lui – Cammina un po’ per la stanza mentre io preparo il necessario” e, dopo aver sistemato il metronomo ed un cubo a fianco del lettino, vi posò sopra gli elettrodi pronti all’uso. “Bene. Direi che ci siamo. Avvicinati al cubo. Sai come funziona vero? – il giovane annuì. Non un cenno d’interesse su come si sentiva – salirai e scenderai dal gradino fino alle scadere dei 50 secondi prestabiliti. Partirai non appena azionerò questo. Pronto!?” Il metronomo inziò a scandire il tempo. Il medico seduto dalla parte opposta del cubo si titillava i capezzoli; le sue mani scesero lentamente accarezzando il folto intrico di peli fino al pube. Afferrò saldamente il suo pene alla radice con la mano destra, iniziando a trastullarsi. Emanuele invece saliva e scendeva: il suo corpo possente e muscoloso sudava. Le goccioline punteggiavano la fitta corazza di pelo. Il vedere i muscoli del suo giovane schiavo tendersi a quel modo, provocarono un moto d’accelerazione nella sega che si stava sparando il dottore: entrambe le mani indugiavano ora sulla cappella, massaggiandola con i polpastrelli inguantati e bagnati dal gel; la sola mano destra scorreva invece energica sull’asta impugnata fermamente. “Non rallentare! Continua con questo ritmo!” lo ...