1. La prima volta della mia ragazza


    Data: 13/09/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: gia_gia, Fonte: Annunci69

    Un sabato sera come tanti. Riaccompagno a casa la mia ragazza e, visto che la sua coinquilina non c'è, resto a dormire da lei.
    
    Disteso sul letto la osservo mentre si spoglia: è bassina ma ha un corpicino stupendo con un culetto sodo e due tette grosse e sode. Si infila a letto con un pigiamino e una t-shirt leggera.
    
    Dice di essere stanca, mi da la buona notte e mi volta le spalle. Io da dietro faccio scivolare la mano lungo i suoi fianchi, la accarezzo e arrivo al suo seno. Lei mi blocca con il solito tono infastidito: "dai, lo sai...".
    
    Dopo un po' lei si addormenta mentre io resto lì con il mio cazzo duro.
    
    Questa situazione ormai andava avanti da due anni. Avevo conosciuto Sara all’università davanti alla bacheca degli annunci di stanze in affitto. Per entrambi era il primo giorno di lezione, ma da subito era come se ci conoscessimo da sempre. Ci innamorammo e diventammo inseparabili.
    
    L’unico problema era il sesso. Sara mi aveva confessato con imbarazzo di essere ancora vergine, ma che era decisa a farlo con me. A letto però si irrigidiva sul più bello e con il passare del tempo ogni tentativo diventava più complicato. Volevo comunque darle tutto il tempo che le serviva, anche se mi costava molta fatica.
    
    Di tanto in tanto mi masturbava, ma trovava la cosa degradante e a un certo punto rinuncia a chiederglielo.
    
    Una sera, dopo uno dei nostri tentativi fallimentari, lei disse piangendo che dovevamo trovare una soluzione. Disse di amarmi e che voleva ...
    ... restare con me, ma che per risolvere quello che lei chiamava “il suo problema”, sarebbe stato necessario farci aiutare. Le chiesi di spiegarsi meglio, e Sara disse che forse era il caso che lei ci provasse con un altro uomo. Rimasi sconvolto. Uscii sbattendo la porta e pensando che fosse una stronza irriconoscente, così veniva ricompensata la mia pazienza…
    
    Lei non riprese l’argomento. Io ricominciai a fare dei tentativi di coinvolgerla sessualmente, ma era tutto inutile: lei si irrigidiva sempre di più.
    
    Tornò sull’argomento qualche settimana dopo. Ne aveva parlato con una sua amica, che sentite le sue difficoltà, le aveva proposto di rivolgersi ad un suo cugino, un certo Sandro. Lo aveva descritto come un bel ragazzo di 36 anni che si dava da fare un bel po’ con le donne. Viveva in Calabria, ma si spostava spesso per lavoro. Sara, che evidentemente ci aveva riflettuto già un bel po’, aggiunse che in questo modo nessuno lo avrebbe mai saputo e concluse dicendo che era convinta che questo avrebbe salvato il nostro rapporto, ma che lo avrebbe fatto solo se io fossi stato d’accordo.
    
    Non so se fosse amore, disperazione o altro, ma dopo qualche giorno le diedi il mio consenso e lei mi baciò con un entusiasmo che non ricordavo più.
    
    Con la determinazione che contraddistingue le donne che vogliono raggiungere il loro obiettivo, dopo una settimana mi presentò il piano dettagliato: il fine settimana successivo, quando la sua coinquilina partiva, Mario sarebbe andato a casa sua la ...
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