1. La prima volta della mia ragazza


    Data: 13/09/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: gia_gia, Fonte: Annunci69

    ... domenica pomeriggio. Sebbene fosse il cugino della sua amica, Sara aveva paura a rimanere da sola in casa con lui, per cui sarei dovuto restare da lei anch’io.
    
    Quei giorni di attesa furono un inferno per me. La domenica, fin dal mattino, Sara era nervosissima e fui costretto a tranquillizzarla sul fatto che tutto sarebbe andato per il meglio. Sfilò davanti a me con alcuni vestitini e mi chiese di consigliarle cosa era più indicato. In realtà non sapevo quale fosse la mise più appropriata per un appuntamento con uno sconosciuto scopatore in presenza del fidanzato di lei, ma optai per un vestitino estivo che valorizzava il suo decolleté e le gambe.
    
    Alle 15:10 suonarono al citofono. “Sono Sandro”, rispose una voce profonda. Aprimmo la porta e ci presentammo cercando di mascherare il nostro forte imbarazzo. Lui invece appariva molto molto disinvolto e sicuro di sé. Era robusto, ma un po’ più basso di me. I capelli neri ricci erano cortissimi, il suo viso abbronzato. Indossava una camicia bianca i cui primi botton erano slacciati e mostravano una catenina d’oro piuttosto massiccia in mezzo ad un petto villoso.
    
    Mi strinse la mano e baciò sulle guance Sara, dicendole che era molto più carina come le era stata descritta. Aveva portato una bottiglia di Prosecco freddo che mi chiese di servire.
    
    Mentre sorseggiavamo il Prosecco, osservavo Sandro che raccontava del suo lavoro che lo portava in giro per l’Italia. Mi sentii un ragazzino in confronto a quell’uomo navigato.
    
    I ...
    ... convenevoli durarono poco. Sandro chiese di vedere il resto della casa e Sara gli disse che oltre alla zona giorno in cui ci trovavamo, c’era solo la stanza da letto. “Ok, vediamola”, disse lui guardandola negli occhi. Mentre attraversavano il corridoio notai la mano di lui cingerla per la vita. Sentii la voce di lei fare qualche commento sull’arredamento scarno, ma subito dopo ci fu il silenzio.
    
    Pensai che lui la stesse già baciando e mi venne l’impulso di andare da loro e mandare via Sandro, ma non mi mossi. Trascorsero altri minuti che mi sembrarono eterni. Poi Sara si affacciò dalla stanza e mi disse quasi sotto voce: “Amore, ti dispiace se chiudiamo?”. Mi lanciò un bacio e tirò la porta dietro di sé.
    
    Accesero la radio e non riuscii a sentire nessun rumore. Ripensai al gesto di Sara, ai suoi capelli scomposti e al modo con cui si era voltata per tornare nella stanza. Non sembrava più tesa. Ripensai a come eravamo arrivati a quel punto, che forse era l’unica soluzione oppure che, più semplicemente mi ero innamorato di una troia che preferiva il cazzo di altri al mio. Immaginai cosa stessero facendo e mi eccitai come non mi era mai successo prima.
    
    Il rumore dell’apertura della porta mi riportò alla realtà. Vidi uscire Sandro che, nudo, andò in bagno lasciando la porta aperta. Sentii lo scroscio della sua pisciata.
    
    Poco dopo me lo ritrovai in cucina che mi chiedeva “è rimasto un po’ di Prosecco?”. Io, servile, gli porsi la bottiglia che lui tracannò. Ebbi modo di ...