1. Il sogno dell’est


    Data: 17/09/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Passivella91, Fonte: Annunci69

    Quando ancora andavo al liceo, circa a 18 anni quindi, mi è accaduto un fatto che ancora oggi mi pare irreale. Ma procediamo con ordine. All’epoca ero molto “tonto”, vengo da una realtà di paese nel cuore dell’emilia e certe cose che i ragazzi di oggi a 18 anni già fanno per me erano inimmaginabili.
    
    Da parecchi mesi vedevo alla fermata dell’autobus vicino casa mia un ragazzo dell’est, avrà 25/28 anni, che lavora in un’azienda nel paese. Spesso mi capitava di passare alla fermata e notarlo, così alto e con quel viso…non era bello, ma aveva quel non so che, quei lineamenti slavi, che lo rendevano ai miei occhi estremamente eccitante. Stupidamente ho iniziato a passargli vicino, se capitava, e a guardarlo con insistenza, cercando il suo sguardo. Una volta ottenuto spesso passavo la lingua sulle labbra e facevo l’occhiolino, altre volte simulavo l’atto del pompino, spingendo la lingua contro la parete interna della guancia. Speravo capisse, ma mai ho avuto il coraggio di fermarmi o di parlarci chiaramente.
    
    Tutto questo fino a un venerdì sera.
    
    Dovendo dormire in città da amici, preparai lo zaino con le cose da portarmi dietro, e mi recata alla fermata del pullman. Ero il leggero anticipo, perciò mi misi ad ascoltare l’iPod. Pochi istanti prima dell’arrivo del pullman, ecco sbucare da una via correndo quel ragazzo. Presi la corriera, e mi posizionai tra i posti in fondo.
    
    Salì anche lui, ma si sedette poco più avanti, ma prima della porta posteriore. Il pullman partì ...
    ... e io iniziai ad osservarlo. Ad un tratto mi alzai, con la scusa di andare a chiedere all’autista di abbassare le luci, e gli passai a fianco sculettando. Tornando a posto poi, mentre mi avvicinavo, ripetei il gesto del “pompino”. Lui non disse nulla, ma distolse lo sguardo. Arrivati in città, il pullman fece alcune fermate prima di giungere al capolinea. Quando vidi che il ragazzo scendeva alla mia stessa fermata, mi lanciai alla porta poco prima di lui, e nello scendere feci nuovamente quel gesto. Poi mi girai, e scesi dal pullman, che nel mentre si era fermato ed aveva aperto le porte. Sceso, mi incamminai, quando una mano mi prese il braccio. Io mi voltai di scatto e me lo trovai innanzi. “Cosa tu vuoi da me?” mi chiese gentilmente il ragazzo. Io, estremamente imbarazzato risposi: “Io… Io… Io nulla, scusami”. Feci per incamminarmi ma poi trovato dentro di me un coraggio che non immaginavo di avere, mi girai e risposi: “Senti, scusami. Davvero, scusa per le figure del cazzo che ci faccio con te. Il fatto è che tu, davvero, mi inspiri molto sesso”. Lui mi guardò con aria confusa, poi mi chiese: “Cosa significa?”. “Significa che quando ti vedo in me nasce una voglia di fare sesso con te, di scopare, dillo come vuoi. Sex, my dream is to be fucked by you”. Lui mi interruppe dicendo: “Non parlare inglese. Tu vuoi sesso, ok. Con chi? Con me?” Al che io, timidamente e guardandolo negli occhi, risposi: “Si, con te. Sogno il tuo cazzo in bocca, sogno di succhiartelo fino a farti ...
«123»