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Elisa la mia prima segretaria parte 6
Data: 18/09/2018, Categorie: Tradimenti Autore: Norman111
... lui “…s….si….sig.Renzo…” Quel dialogo mi suggeri’ l’immagine di lei presa una moltitudine ancora imprecisata di vecchi. La mia verga rispose istantaneamente prendendo dura consistenza sotto i jeans. Da quando avevamo preso quella strada sterrata,avevo avuto l’accortezza di tenermi ad una maggiore distanza dalla loro auto,per non destare sospetti. Dopo circa trenta minuti di curve intervallate da lunghi rettilinei,che attraversavano campi incolti,li vidi svoltare a sinistra e parcheggiare in un ampio piazzale. “….eccoci ciccinina…siamo arrivati…” sentii dire da lui Una volta raggiunto anche io lo svincolo rallentai un attimo e lanciai un’occhiata veloce in direzione di quel piazzale. Vi erano già parcheggiate una quindicina di auto. Feci un rapido calcolo : gli amici che il vecchio aveva fatto venire dovevano essere decisamente molti piu di quelli che mi aspettavo e che Elisa si aspettasse probabilmente. Tirai poi diritto,riaccellerando con attenzione e arrestai la mia auto circa 30 metri piu avanti. Infilai gli auricolari del telefono nelle orecchie e messo il cappellino da basket che mi ero portato,con discrezione mi riavvicinai al piazzale,nascondendomi dietro un grosso arbusto. “….sono tutti arrivati mi sembra….che ti avevo detto…? allora sei pronta ? “ “…s…sig.Renzo…” Scesero dall’auto e presero ad incamminarsi in direzione di un grosso fabbricato tutto su un piano,che sembrava essere una vecchia palestra abbandonata. Sopra il ...
... tetto vi erano infatti i resti di quella che un tempo doveva esserne stata l’insegna. Rimanevano tre grosse lettere penzolanti riportanti la parola “GYM” “…questo posticino l’ho comprato per due lire….ci portiamo tutte le belle fichette come te….ma abbiamo anche posti migliori dove organizziamo i nostri incontri….tu fammi fare bella figura oggi e ne conoscerei parecchi…capito ciccinina… ? “ le disse il vecchio mentre l’aiutava a camminare sul selciato del parcheggio,su quegli improbabili tacchi quattordici,dandole poi una vistosa pacca sul culo. La osservai per un attimo da dietro,ad ogni suo incerto passo,il suo meraviglioso culo fasciato in quell’elegante gonna,sballonzolava sinuosamente a destra e sinistra;la borsetta marrone in pelle dondolante al braccio destro. Che zoccola meravigliosa che era diventata… Aspettai che arrivassero all’ingresso ed entrassero per avvicinarmi velocemente a quelle che sembravano delle lunghe vetrate scure. Mi accovacciai in un angolo e allungai il collo per vedere cosa accadeva all’interno. Rimasi per un attimo scioccato da quello che apparve ai miei occhi. Un’ampia sala rettangolare con al centro un grande materassino blue,di quelli usati per la ginnastica o le arti marziali,illuminata da una fredda e tremolante luce al neon,ospitava approssimativamente una quarantina di uomini. Qualcuno stazionava su dei vecchi divani,qualcun altro girovagava per quella stanza,parlando l’uno con l’altro. La maggior parte erano ...