1. Fanculo pioggia


    Data: 18/09/2018, Categorie: Sentimentali Autore: Maks, Fonte: EroticiRacconti

    ... accoppiamento. Sì, sapevo cosa avesse provato mia moglie quel pomeriggio, la stessa sensazione che mi sfiorava ogni volta che parcheggiavo sotto il muro e sbirciavo quello scarabocchio. Non avevo idea di chi fosse ad aver rubato l'anima di Valeria, né quando, ma quell'episodio ci aveva smascherati, denudandoci da ogni parvenza di sentimento. Come se fossimo tornati all'origine del nostro rapporto, d'un tratto cademmo vittime di un'impadroneggiabile attrazione reciproca, puramente fisica. Venne meno ogni inibizione, alimentata da quel silenzio che svelava e confermava l'uno all'altra le proprie intenzioni, le proprie esigenze, comuni e mal celate. Come dieci anni prima, dopo mesi di solitudine, entrambi esausti di astinenza e delusi dal tradimento dei più puri dei nostri sentimenti, ci incontrammo per la prima volta, rannicchiati in silenzio sui gradini d'ingresso di una qualche casa del centro, al riparo dalla pioggia che aveva prematuramente stroncato la festa intorno: spezzai quel silenzio proponendo alla bella sconosciuta una corsa fino alla mia auto, là, oltre l'isolato. Un attimo di esitazione, uno sguardo al cielo come alla ricerca di una conferma, afferrò la mia mano e scattammo sotto la pioggia, più intensa di quanto sembrasse. Mollò la presa giusto il tempo di fiondarci in auto, poi come vecchi pezzi di ferro arrugginiti che avevano riscoperto le proprie capacità magnetiche, rincrocciammo le nostre dita fredde e bagnate. Non ci lasciammo più. Come allora, quel ...
    ... giorno ci sentivamo particolarmente soli e sconfitti, quanto dannatamente vivi e ansiosi di riscatto. Come allora, nell'aria grigia attorno, le presi la mano, accarezzandola certo con più decisione, la portai alle labbra e iniziai a respirarla, come in un tribale rito di corteggiamento. Avvicinammo i nostri visi, ansimando come cani, ad occhi aperti, per annusarci il respiro, sfiorarci le labbra, dichiararci tacitamente il desiderio reciproco. La baciai; la mia lingua la esplorava simulando gli atti più osceni che avrei voluto praticarle ovunque sul suo corpo con le mani, le dita, col mio pene eretto. Lei coglieva tutte quelle mie perverse allusioni, che dimostrava di apprezzare col trasporto con cui ricambiava il bacio. Quando la sua bocca straripò di saliva e desiderio, mi alzai, slacciai la zip e le offrii in pasto un'erezione rara per vigore e magnificenza, perfettamente adeguata alla fame di cazzo che ora la dominava. In un lampo Valeria lo avvolse tutto in un abbraccio labiale caldo e morbido, passionale ma pacato, quello di chi vuole godersi a fondo il momento. Piacere e desiderio si rincorrevano in me in una folle corsa senza fine, in una crescente spirale di sensazioni. Volevo sentirla, afferrarla, scuoterla. Le strappai i vestiti di dosso, scopammo come due posseduti, stringendoci, colpendoci, maledicendoci l'un l'altra fino al culmine di un orgasmo violento, esploso nel buio più profondo della sua figa, all'apice del piacere, oltre le nostre capacità muscolari, fino al ...