1. Notte estiva


    Data: 20/09/2018, Categorie: Incesti Autore: MissL, Fonte: EroticiRacconti

    Era una caldissima sera d’estate, avevo messo un bebydoll di raso rosso, giusto per non andare a letto completamente nuda, difatti sotto di esso avevo solo un paio di comode mutandine. Dormivo spesso così in quelle notti afose e ormai ero così abituata a quella mise, che non ci trovavo nulla di strano nel girarci per casa, soprattutto nelle ore notturne, giusto per arrivare in cucina a prendere un bicchiere d’acqua per rinfrescarmi. Avevo notato più di una volta gli occhi non indifferenti di mio fratello sul mio corpo, ma me ne sono sentita sempre e solo lusingata che un ragazzo come lui potesse trovarmi attraente. Era mio fratello, non avrei mai potuto pensare qualcosa di più. Quella sera dopo una piccola scappatella notturna al bagno tornai a dormire, divincolandomi tra le lenzuola in cerca di un po’ di frescura da quel caldo asfissiante. Stavo quasi dormendo quando udii il rumore della porta che si chiudeva, ma solo dopo aver sentito i passi venire verso di me capii che qualcuno era entrato. Il profumo inconfondibile di “one million” mi diede la certezza che quel qualcuno fosse mio fratello. Rimasi ferma, con le orecchie tese cercando di capire che cosa cercasse nella mia camera, mille idee mi frullarono nella mente, ma nessuna si sarebbe avvicinata alla realtà. Magari gli serviva il mio computer o forse cercava il mio diario segreto, ma quando lo sentii vicino a me capii che le sue intenzioni erano altre. Scostò le lenzuola delicatamente facendo il solletico alle mie ...
    ... gambe, finchè non fui completamente scoperta. Non mi mossi di un millimetro, ero impietrita e ancora di più lo fui quando lo sentii stendersi accanto a me. All’improvviso mille pensieri mi furono in testa, che cosa aveva intenzione di fare? L’unica certezza è che l’avrei scoperto presto. Passarono secondi interminabili in cui avrei anche potuto pensare che non ci fosse più, se non lo sentissi respirare la mia aria. Il mio viso affossato tra il cuscino e il materasso mi aiutò a far finta di nulla, soprattutto perché era alle mie spalle e non poteva vedere le espressioni del mio volto. Quando con una mano sfiorò la mia gamba a salire, quasi ebbi un sussulto. Strinsi impercettibilmente il cuscino e cercai di mantenere un respiro regolare mentre superava l’orlo del mio pigiamino e proseguiva scoprendo ulteriormente il mio corpo. Gli attimi di calma che vennero dopo mi aiutarono a placare i miei animi ormai frementi all’idea di quello che avrebbe fatto. Toccò il mio sedere sopra le mutandine, lo accarezzò dolcemente, tutti i suoi movimenti erano molto pacati, come se volesse imprimere nella sua mente ogni gesto così come li stava imprimendo nella mia. Le dita si insinuarono nella stoffa delle mutandine e la tirarono verso il centro, incastrandole tra i miei glutei. La tirò dall’alto fermandola per bene tra di essi, poi tornò ad accarezzarli con un pò di decisione in più. Le mani continuarono ad esplorare il mio corpo per la prima volta, arrancarono sulla schiena che era esposta ai ...
«123»