Parte i: quella prima volta in biblioteca
Data: 21/09/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: aerdna96
... Non ci potevo credere, era la prima proposta di sesso occasionale avvenuta senza l'ausilio di chat o siti! Gli feci un semi occhiolino e dissi: "Se mi fai strada, potrei osservarlo da vicino questo cavallo, ho fatto anni di equitazione e sono forte nel trotto". Dopo quella mia risposta, lui spense la sigaretta e mi fece segno di rientrare in biblioteca, ovviamente lo seguì. Gettai la sigaretta e con un durello nelle mutande entrai, sorpassammo la guardiola, girammo al primo corridoio a sinistra e alla terza porta ci avventrammo nei bagni. Messo piede in quello maschile mi tirò strattonandomi verso di lui, mi ficcò la lingua in bocca e non mi lasciò nemmeno parlare, nel mentre aveva già messo le mani nelle mie mutande con un dito posizionato sul mio buchino depilato. Ricordo ancora il suo profumo misto sudore ma sudore buono, da vero uomo virile. Mentre le nostre lingue si intrecciavano come serpenti a sonagli ci spostammo nel primo bagno libero e ci chiudemmo dentro. La prima cosa che fece, fu di togliersi quella sua maglietta bianca, semi sudata; mi fiondai sui pettorali con un pelo rasato corto che mi fece andare su di giri come una cavalla da monta. Mi concentrai sui suoi bei capezzoli a punta, strusciai la mia lingua e la feci roteare intorno lentamente. Lui intanto si slacciò i famosi jeans dal cavallo alto, sotto aveva dei boxer blu con una macchietta di liquido sulla punta della mutanda. Mentre continuavo a stuzzicargli quei capezzoli meravigliosi, procedette a calare ...
... i miei jeans attillati per poi sfilare il mio slip bianco scoprendo del tutto il mio culetto bagnato di sudore e voglioso di essere penetrato. Poco dopo mi girò di forza mettendomi di schiena con le mani verso il muro, mi divaricò le gambe ed incominciò a penetrare il mio buchetto affondando la sua lingua lunga e larga. Ad ogni penetrazione di lingua ansimavo sottovoce. Dopo le prime pennellate di lingua, inserì un dito e poi un secondo. Li muoveva come dei pistoni di un motore, su e giù, dentro e fuori. Mi girai e gli tirai via quei boxer ormai sporchi di liquido preseminale. Rimasi meravigliato dalla cotanta grazia, un bel cazzo sui 19 centimentri ma largo quanto una lattina di Coca Cola, pelo corto e curato, palle piene e spesse come quelle di un torello. Incomincia proprio da quelle, leccata dopo leccata mi diressi verso il tronchetto. Era già duro come il marmo alle prime leccate, il suo profumo era di pulito misto sborra. Passai la lingua ovunque prima di iniziare a succhiare da quella cappellona immensa. Mi prese la testa ed esclamò "Saziami con quelle belle labbra da troietta!". Dopo quelle parole feci un respiro profondo e me lo infilai tutto in bocca, fino a raggiungere la gola. Lo sentivo praticamente alle tonsille, avevo le sue palle sul mento che battevano ad ogni colpo. Dopo qualche minuto riprese a parlarmi dicendo "Mammamia mi fai impazzire! Se continui così, ti verrò subito in bocca!". Tempo di dirlo e accelerai, movimenti sempre più veloci profondi. Sentii ...