1. Psicoterapia di coppia, IV parte


    Data: 22/09/2018, Categorie: Tradimenti Autore: Stefano60

    SEDUTA CON ROBERTO “Il 1985 è stato un anno veramente pieno di eventi. Non bastasse la storia di mia moglie con il suo amante ci furono alti episodi, meno importanti ma vale comunque la pena di raccontarli brevemente” “Roberto, non possiamo sapere cosa è importante e cosa non lo è. Lei racconti tutto ciò che ricorda, poi valuteremo insieme” “Ha ragione, dottore. Dunque, da cosa comincio? Vado in ordine cronologico, anche se i due episodi si accavallano. Parte della mia attività professionale si svolgeva nel pomeriggio in un centro di fisioterapia. In qualità di specialista ortopedico conobbi una paziente che stava praticando delle terapie e chiese un consulto. Era una bella ragazza, 24 anni, esattamente dieci meno di me quell’anno. Sposata senza figli con un bancario. Un’aria ingenua ed estremamente attraente. Quando la visitai valutai subito i suoi punti forti e deboli: un paio di gambe favolose, da ballerina, con polpacci muscolosi al punto giusto e lunghissime (era alta 1,75) e un sedere da 10 e lode; di contro aveva un seno estremamente ridotto. Per quello che era il suo problema le organizzai un esame TAC presso l’ospedale dove lavoravo. Venne accompagnata dal marito, un uomo freddo e antipatico. Ebbi la netta impressione che le cose fra di loro non funzionassero. Quando le chiesi di vedersi privatamente accettò subito. Voglio dire una cosa: se mia moglie non mi avesse tradito così a lungo forse non avrei mai provato con Carla (nome di fantasia). Anni prima una ragazza ...
    ... che era stata ricoverata nel mio reparto mi aveva contattato telefonicamente facendomi capire di essere disponibile in maniera molto chiara. Ma rifiutai per rispetto a Veronika con cui ero sposato da poco. Ma stavolta non ebbi remore… Il primo appuntamento fu in un luogo storico di Roma, la Casina Valadier al Pincio. A seguire passeggiata romantica a Villa Ada, con baci su una panchina, tipo fidanzatini di Peynet… Sapevo che il sesso sarebbe venuto, ma quella prima uscita la ricordo per l’atteggiamento da adolescenti di entrambi. La prima volta che facemmo l’amore fu anche l’ultima, per una serie di miei errori che permisero a Veronika di scoprirmi subito. Portai Carla a casa nostra in tarda mattinata, era dicembre e faceva un freddo boia. Accesi il riscaldamento. Poi ci spogliammo e facemmo l’amore sul letto di mia figlia che ritenevo più sicuro di quello matrimoniale. Carla aveva un bel corpo anche da nuda, a parte i piccolissimi seni, compensati da un culo da pubblicità. Le piacque essere stimolata con la lingua sul clitoride, mi fece capire che il marito non lo faceva. Poi mi volle dentro di sé e fu bello. La sera, quando tornai a casa, Veronika era furibonda: aveva trovato i termosifoni ancora tiepidi ed aveva iniziato una ispezione degna dei suoi connazionali della Gestapo, trovando alla fine dei peli pubici femminili nel letto di nostra figlia. Apriti cielo… Mi impose una immediata interruzione del rapporto che mi trovai costretto ad accettare e poi mi disse che tanto ...
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