InferNola
Data: 22/09/2018,
Categorie:
pulp,
Autore: renart
... curve, perfettamente armonizzate su un corpo modellato da milioni di sguardi arrapati. Ha un paio di autostrade al posto delle gambe, inguainate in pantacollant neri, sopra una camicia bianca, tutta merletti ai polsi e alla scollatura, aperta a sufficienza da lasciare intravvedere bocce sode e abbronzate. In una mano ha una bottiglia di vino, che porge all’uomo con un sorriso più di disprezzo e di scherno che di cordiale circostanza. Vito nota che il disgusto della ragazza lo infoia ancora di più. Ci sarà maggiore gusto a ficcarglielo dentro, pensa ghignando. “Visto che gentile la nostra amica? Avanti, non startene lì impalato, fai gli onori di casa”, rompe gli indugi Monica, sfilandosi il giubbetto che scopre spalle rotonde chiazzate di efelidi. Vito prende tre bicchieri dallo scolapiatti sull’acquaio, stappa la bottiglia e versa il vino. Cominciano presto a scaldarsi e la conversazione ne giova. La bottiglia va via quasi subito. Ne apre un’altra. Quando scolano anche questa, le ragazze sono quasi pronte, ridono forte e lo prendono in giro, chiamandolo professore e occhieggiando il rigonfiamento dei suoi calzoni. Anche Fabiana sembra aver momentaneamente sciolto il grumo di disprezzo e sta gioiosamente al gioco. A metà della terza bottiglia, Monica prende la borsa, ci ravana dentro e tira fuori un involucro di cellophane. Mentre lo scartoccia, Fabiana si sfila i pantacollant e ridendo allunga verso di lei una gamba lunga, levigata, color bronzo, che Vito segue con ...
... sguardo liquido fino al piede arcuato, dalle unghie smaltate di un viola acceso. Sono sedute per terra, al centro della stanza, l’uomo le osserva dal divano, a gambe aperte. Monica sparge una striscia di neve dal ginocchio della sodale fino a metà coscia, si tappa una narice con l’indice e inspira con l’altra fino all’ultimo granulo di polvere. Poi tira su la testa di scatto. Le fiamme serpeggiano nelle sue pupille rosse. “Dio, che botta!”, esclama con voce roca. Afferra il bicchiere e lo svuota con un sorso. Poi prende Fabiana per i capelli e la bacia avidamente, infilandole la lingua in bocca. Fabiana soccombe per un po’, poi la ribalta per terra, le monta sopra stringendole i fianchi fra le cosce robuste, le tira giù canotta e reggiseno e un paio di tette enormi esplodono nella stanza in tutto il loro biancore. Fabiana succhia un po’ quei capezzoli grossi e scuri come hamburger grigliati, poi recupera l’involucro con la coca, ne sparge una striscia corposa nel solco dei seni dell’amica e sssssnnnnnhhhhiiiiifffff, tira tutto su per il naso. Prendono di nuovo a baciarsi, aggrovigliando braccia e gambe, producendo fragorosi rumori di risucchio, come scrosci di pioggia. Vito si gode la scena trangugiando il vino dalla bottiglia e massaggiandosi il cazzo con la mano libera. Dalla sua posizione può godere della vista del culo di Fabiana, bruno e rotondo, attraversato nel mezzo dal filo sottile di un perizoma rosso. È davvero un bel culo. Gli viene duro, molto duro. Lo tira fuori e ...