InferNola
Data: 22/09/2018,
Categorie:
pulp,
Autore: renart
... comincia a menarselo, mentre le due ragazze si sono spogliate del tutto. Fabiana è una statua di carne, con solo una striscia sottile di pelo scuro ad ombreggiarle il monte di Venere e a spezzare con una lieve increspatura la levigatezza di quel suo corpo incredibile. Monica ha lasciato su le reggicalze nere, la cellulite delle cosce risvolta sensualmente sulla stretta dell’elastico, e quella vista dà a Vito una botta alla testa come se avesse inalato del popper. Il culo enorme è un mappamondo incassato fra i fianchi larghi, e fra le cosce trionfa una folta e disordinata boscaglia nero carbone. Ora è sopra Fabiana, le lecca appassionatamente la fica glabra mentre l’amica fa altrettanto con lei, col viso incollato a quelle chiappone da delirio. Vito si alza e va verso di loro. Raccoglie la coca e ne versa un po’ sulla schiena di Monica. Cala il naso sulla striscia e manda giù un bel po’ di polvere magica. Poi si sfila le mutande e resta lì, a gambe larghe e con l’uccello dritto che gli rampa sotto l’ombelico, ad osservare in estatica contemplazione il 69 che si sta avidamente consumando sotto il suo sguardo di brace. Si piazza allora dietro Monica, il suo culone in primo piano, la fronte e il naso di Fabiana che fanno capolino fra le natiche grasse e butterate, la lingua rosa intenso che saetta nell’anfratto mielato. Vito si mette in posizione e lo infila giusto nel mezzo, tra la fica di Monica e la lingua di Fabiana. È molto umido lì e la sensazione che gli percorre la ...
... spina dorsale, come una scarica elettrica prolungata, è indescrivibile. Sotto il cazzo e sulle palle sente il lavorio della lingua di Fabiana, sopra la carezza bagnata delle labbrone di Monica, aperte come le fauci di un famelico fiore carnivoro. Per un po’ lo spinge e lo ritrae, stando al gioco, poi, esaltato dalla coca e dall’arrapamento che gli azzanna le carni, con un rapido colpo di reni lo infila nella fregna, fino ai coglioni gonfi e duri come pesche. Monica risponde con un forte mugolio e asseconda ogni affondo con potenti colpi di culo, che si schiantano contro il ventre a tamburo del maschio come furiosi marosi sulla scogliera. Vito afferra la carne dei fianchi muliebri con forza e prende a chiavarsela come indemoniato, ansimando e grugnendo oscenità, mentre Fabiana accelera i ritmi delle sue slinguazzate a tutto tondo, alternando passate di pennellessa con vorticosi giri di lingua, mandata in orbita sia da ciò che avviene a pochi centimetri dalla sua testa sia dalla lingua e dalle dita di Monica che le pompano la fica allo stesso ritmo delle poderose vergate che la trafiggono a tergo. La prima ad avere l’orgasmo è proprio lei, e gode in modo violento, stringendo forte la testa di Monica fra le cosce e allo stesso tempo azzannando un testicolo di Vito. “Aaaaaaah, porcaputtanazozza!”, urla, ma anziché ritrarsi, evidentemente anestetizzato dalla droga e dall’alcool, l’uomo continua a fottere con quanta foia ha in corpo, stringendo la carne delle chiappe di Monica fino ad ...