Forica 1 - 14 Al risveglio e alla sera con Graziella
Data: 23/09/2018,
Categorie:
Etero
Autore: 1948
... casa la mare dove talvolta ci andavo anche con Forica.Fece uno spogliarello degno di una professionista. Era arrapatissima ed io quanto lei.L’intimo che aveva era solo uno slip blu molto ridotto con preziosissimi ricami e con un piccolo triangolo di seta davanti alla fighetta.bordato da filo dorato. Al centro del triangolo un ricamo di un ragno dorato.Nel muoversi mi accorsi che il triangolo era leggermente macchiato; ciò stava a dire che lei stava già colando succhi dalla figa.La sollevai da terra, la portai su di me che ero inginocchiato sul letto, le strinsi le mammelle dure come il marmo e le succhiai i capezzoli mettendole contemporaneamente un dito dietro tra le natiche per accarezzare il buchetto posteriore.Si sciolse in un attimo. Iniziò ad ansimare.- Angelo prendimi, voglio essere chiavata, non ce la faccio più. Infilami il tuo cazzo nella figa. Sfondami.Più esplicito di così non si può, ma volevo farla eccitare ancora di più in modo da legarla a me più intimamente.Mi sdraiai e, mettendomi lei inginocchiata sopra di me, le leccai il clito e le figa allungando il percorso della leccata fino alla piccola rosa posteriore.Lei si tormentava le mammelle ed i capezzoli. Scendeva con la mano sinistra fino alla figa per raccogliere i succhi e leccarsi le dita per gustare il sapore.Ansimava e si agitava. Diceva parole di poco senso e sconnesse ma indirizzate all’atto sessuale che stavamo svolgendo.- Mi sento troia. Dai! Chiava la tua puttana. Siiii, leccami, siii proprio ...
... liiihhh. E’ li che mi piace di piùùhhhh. Ohhh, siiii. Dimmi che sono la tua troia, dai dimmelo. Ti sembro puttana? La mia figa è aperta per te. Com’è bello darti la mia sbroda.La mia libidine era la massimo. Non resistevo più. La spostai fino a farla posizionare sul mio cazzo che Graziella prontamente si infilò nella figa calandosi sopra.Iniziò a muoversi con maestria e agilità.- Guardami, mi piace che mi veda godere. Guarda come mi muovo. Sono sopra di te, tu dentro di me. Siamo accoppiati, siamo uno solo. Il tuo cazzo è mio e mi sta sfondando. Lo sento fino all’utero.Io non tardai a venire e le sborrai nella figaLei con un tremito a tutto il corpo, ansimando profondamente, mettendo tutte le sue energie nel salre e scendere sul mio cazzo, dimenando le gambe e ponendo i piedi in linea con la gamba, venne con un urlo terribile spingendosi indietro fino a posizionare la figa sulla mia bocca in cui scaricò i suoi liquidi.La scarica fu lunga e bagnò me e le lenzuola e fu molto abbondante.Ci stendemmo sul letto a baciarci.- Amore mio, bel maschio, ti è piaciuto lo spruzzo che ti ho fatto?- Si, saporito. Perché me lo chiedi?- Ti ho fatto assaggiare la mia sbroda ma anche la mia pipì. Ti fa bene berla, contiene i miei ormoni che a te servono per poter far funzionare questo palo magnifico che hai tra le gambe che a me piace da morire. Quando me lo farai provare dietro?- Presto, tesoro mio.- Oggi no, Graziella non si ha fatto il clistere e sporcheremo tutto. Ma la prossima volta vorrei ...