come una belva
Data: 25/09/2018,
Categorie:
Dominazione / BDSM
Hardcore,
Tabù
Autore: antonio89x
... una gamba su di lui, scavalcandolo per metà, finendo cavalcioni sul suo bacino rilassato. Piano, pianissimo, con tutta la gentilezza che serve… perché dorma ancora quando inizierò a farlo mio. Pianto le mani sul materasso, una a destra del suo petto, una a sinistra e lentamente, in silenzio, scendo col mio sesso sul suo, ancora morbido, ancora addormentato, mentre tra le mie cosce vorrei cacciare un bavaglio, per impedire che lei, lì sotto, gli urli in viso tutta la sua passione.Ci siamo. Adesso che sono tutta su di lui, adesso che i miei capelli quasi si intrecciano ai suoi, facendogli solletico sulla fronte, adesso posso scendere piano a svegliarlo. Con un bacio leggero che si fa via via più deciso, un peso che cresce sulle sue labbra, gliele bagna di passione, le avvolge tra le mie in un bacio feroce e appassionato… un bacio senza fine. Si risveglia, il mio Amore… ed è un turbinio quello che mi coglie. La sorpresa pare sia assolutamente gradita. Mi dimeno su di lui vorticando il bacino su quel suo perno che inizia a protestare, a farsi gonfio, a pulsare, mentre il mio respiro cresce inseguendo il suo, sempre più forte, sempre più secco, sempre più caldo. E’ un attimo, uno solo, ed è subito dentro di me. Fermo mio Amore, non agitarti, non muoverti: farò tutto io. Mi muoverò sinuosa, come so che adori, flettendo le mie ginocchia, rilassando e stringendo più forte i polpacci, flettendo tutte le mie cosce, con gli occhi fissi nei tuoi, ridotti ad una fessura dal piacere. Sei ...
... folle, folle come me del piacere che questo nostro amore ti regala… ed Emilie è solo una palla di pezza che immobile, su quella mensola, ci guarda quasi distratta.Non mi freghi, puttana. Ci vuol poco a fingersi assente, ci vuole davvero poco a trattenere la tua rabbia di stoffa in quel cartoccino di bottoni e stracci che è il tuo petto… non credere di fregarmi così. Quanto vorrei…Big Jim ha bevuto, oggi come ogni sera. Big Jim torna a casa. Big Jim ha fame… ma non ha voglia di nulla per cena. Non è quella la sua fame. Tira dritto per la cucina, senza salutare nessuno. Lì, ai fornelli, la sua mogliettina smanetta frenetica per preparargli una gustosa minestra. Ma Jim non ha voglia di mangiare: non è quella la fame che sente… non è lo stomaco a prudergli, no. Quei crampi sono più in basso, tra i peli sotto la pancia gonfia di birra. Emilie, la sua nuova mogliettina porta in tavola il piatto con la zuppa fumante. “Cosa cazzo è questo schifo, troia?”. Il piatto vola giù dal tavolo, si schianta sul pavimento… con un frastuono breve e tagliente di ceramica. Quella pezza con la faccia di ragazza si porta imoncherini che chiama mani alla bocca: non ha dita, solo due palline inutili. Gli occhi le si allungano verso l’alto, come due ovetti di Pasqua… e le sopracciglia si fanno indietro per lasciare posto a quelle palle inutili. “Non vali un cazzo, non me lo tiri neppure, sai? Tutta piatta, tutta chiusa, senza un filo di tette sode, senza fianchi… ma ti sei vista? Come cazzo m’è saltato ...