1. Carpe diem


    Data: 25/09/2017, Categorie: Gay / Bisex Autore: Foro_Romano, Fonte: Annunci69

    Sono un 50enne libero ed indipendente. Gioco spesso a tennis e faccio nuoto, così ho mantenuto un fisico tonico ed asciutto. Per questo piaccio alle donne ed anche a molti uomini. Sono direttore di un hotel pertanto ho sempre “carne fresca” e le occasioni non mi mancano mai, con tutti i turisti di passaggio.
    
    Non ho quindi mai sentito il bisogno di sposarmi e sostenere, di conseguenza, le responsabilità di una famiglia. Vivo alla giornata. “Carpe diem” è il mio motto. Non posso godermi la vita meglio di così.
    
    L’altra settimana sono venuti due ospiti che ho capito essere molto particolari. Si trattava di un uomo di poco meno della mia età col suo nipotino 22enne. L’uomo era tozzo e robusto ma non grasso. Sembrava essere molto muscoloso e appariva come a disagio nel suo impeccabile abito scuro.
    
    Era venuto per lavoro e si era fatto accompagnare dal giovane parente.
    
    Il ragazzo però era un piccolo gioiello. Bassino, magro, moro in modo assoluto. Mostrava meno anni di quanti ne aveva. Aveva dei folti capelli nerissimi, così come le sopracciglia e le lunghe ciglia. Gli occhi erano così intensi ed espressivi che attirarono subito la mia attenzione, anzi i nostri sguardi si attirarono a vicenda. Nel suo vidi subito dell’interesse nei miei confronti mentre io… beh, io ne rimasi così affascinato che potrei dire che fu un colpo di fulmine. Lo desiderai subito intensamente.
    
    Le mie avventure con uomini erano state molto poche rispetto a quelle con donne. Sono sempre stato ...
    ... più che altro uno sciupafemmine. I ragazzi poi potevo contarli sulle dita di una mano. Non erano per me. Troppo impacciati, mentre io ho bisogno di emozioni forti, di persone molto esperte nell’arte erotica. Quel ragazzo però sembrava avesse esperienza da vendere. Forse fu anche questo che mi attirò di lui.
    
    Fu così che volli accompagnarli io stesso alla camera, lui ed il suo sedicente zietto. In ascensore e durante tutto il tragitto il ragazzo non fece altro che strusciarsi “accidentalmente” a me, a guardarmi con aria sensuale e vogliosa che non faceva altro che aumentare il mio interesse per lui.
    
    Avevo appena chiuso la porta della loro camera e me ne stavo venendo via che lui sgusciò fuori e mi raggiunse.
    
    “Mi scusi”, disse. “Come posso fare a rintracciarla se avessi bisogno di qualcosa?”
    
    La domanda era senza dubbio volutamente ambigua e mi confermò che il bocconcino mi si offriva senza remore.
    
    “Sono quasi sempre in direzione, accanto alla reception. Puoi chiedere di me quando vuoi”. Il tu mi era scappato involontariamente (forse).
    
    Mi rispose con un gran sorriso che lo illuminò come un angioletto. “Grazie per la sua disponibilità”. Si girò e si avviò verso la stanza. Mio dio che culetto! Era perfetto e messo ben in mostra dai pantaloni attillati. Gli sarei saltato addosso ma il self-control ebbe il sopravvento e rimasi lì, fermo, a guardarlo ed a sbavare.
    
    Non passarono che poche ore che mi sentii dire che ero desiderato alla stanza 307 (la sua). Andai (o ...
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