1. Beatrice e la crisi economica


    Data: 30/09/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: benves

    ... leccandolo dalle palle alla punta, e lo stava sapientemente portando al massimo del suo fulgore.
    
    L’uomo tirò fuori il suo uccello e prese a masturbarsi, in attesa che arrivasse il suo turno.
    
    L’arnese che aveva in mano era un po più corto ma molto più grosso di quello del suo aiutante, e la scena del pompino lo stava facendo rapidamente gonfiare e cambiare colore, da un marroncino scuro ad un rosso violaceo.
    
    Poi si avvide della presenza di Beatrice, che si era fermata sulla porta del bagno e si godeva la scena sorridendo, un po’ colpita dalla troiaggine dell’amica.
    
    Il tecnico, interpretando il suo stare a guardare come un invito, una richiesta a partecipare, o forse solo perché non aveva voglia di aspettare il suo turno, scese dalla scaletta e si avvicinò a lei, col cazzo in tiro e un’aria speranzosa.
    
    Beatrice lo vide venire verso di lei, ma era indecisa su come comportarsi: seguire l’esempio dell’amica e darsi da fare, o negarsi e limitarsi tutt’al più ad assistere alla performance di Bianca?
    
    Il tecnico decise per lei: le prese una mano e se la appoggiò sul pene; ve la chiuse attorno, e avviò la sega.
    
    Beatrice sentì nella sua mano il pene duro e caldo, ma non osò guardarlo.
    
    Si limitò a proseguire il movimento, guardando ora l’amica che continuava a succhiare con evidente gusto, ora l’uomo vicino a lei, direttamente negli occhi.
    
    L’uomo li teneva socchiusi, e dopo qualche momento allungò le mani e le sbottonò la camicia; liberò i seni dall’indumento ...
    ... che li teneva prigionieri e prese a massaggiarli con forza, dedicando particolare attenzione ai capezzoli.
    
    La padrona di casa cominciava decisamente ad eccitarsi, e si infilò l’altra mano sotto la gonna per massaggiarsi la passera, ma l’uomo non glielo permise: le tolse la mano e prese a massaggiarla lui, dapprima l’interno delle cosce, poi sopra le mutandine.
    
    Premeva forte, e lei sentiva la mano ruvida sulla sua pelle procurarle dei brividi che si ripercuotevano nella testa.
    
    Poi infilò due dita fra il tessuto e la carne carezzandole tutta la fessura.
    
    Bianca intanto aveva fatto inginocchiare il ragazzo e gli aveva preso il viso con le mani; poi aveva aperto le gambe e se lo era portato a contatto con la fica.
    
    Il giovanotto aveva preso a leccare di buon grado gli umori che fuoriuscivano dalla apertura, estendendo il raggio d’azione della lingua anche alle zone circostanti, ed infilando nel buco un dito che muoveva a tratti lentamente, a tratti più veloce, e faceva emettere alla donna mugolii di piacere.
    
    Il tecnico aveva provveduto ad eliminare gli ostacoli costituiti dalla gonna e dalle mutandine di Beatrice, e adesso usava tutte e due le mani per ‘lavorare’ la donna: ne aveva una che premeva con forza sul triangolo di pelliccia, con l’indice e l’anulare che divaricavano il sesso della donna ed il medio infilato per metà nella vagina, mentre le stesse dita dell’altra erano usate per divaricare le natiche e penetrare l’altro buco.
    
    Beatrice sentiva il piacere ...
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