1. Beatrice e la crisi economica


    Data: 30/09/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: benves

    ... congestionato, rosso come un melograno e sembrava sul punto di scoppiare.
    
    Beatrice non perse tempo ed aprì la bocca per mettercelo dentro, ma Daniele l’anticipò e le schizzò lo sperma sul viso e in bocca.
    
    La donna non si scoraggiò: continuando nell’intenzione originale si ficcò l’uccello, ora molliccio e mezzo floscio, in bocca, mescolando il sapore dolciastro dello sperma a quello acido della pelle del pene, e diede l’avvio ad un impegnativo pompino, tentando di riportare il pene ai livelli precedenti.
    
    Il titolare del negozio, intanto, era tornato al banco, proprio vicino allo sgabuzzino, e non rimase sorpreso nel veder sporgere dalla tenda il posteriore della donna: aveva immaginato come sarebbe andata a finire.
    
    Quel che non aveva immaginato era che la donna avesse effettivamente indossato uno dei completi scelti, e se ne accorse quando i movimenti della donna fecero scivolare la tenda di lato.
    
    Si trovò di fronte un magnifico sedere pieno e sodo coperto, si fa per dire, solo da un velo trasparente, e con uno spacco centrale che metteva in risalto la zona violacea compresa fra il foro anale e il clitoride.
    
    Ora, un conto era vederlo in foto o sul video (a quello era abituato), un conto era averlo lì, sotto gli occhi, a poco più di un metro di distanza.
    
    Riusciva a distinguere ogni singola piega, ogni pelo, e l’uccello gli si rizzò.
    
    Quando poi vide Beatrice spompinare il giovane (la tenda, ormai, era aperta), andò alla porta, espose il cartello ‘TORNO ...
    ... SUBITO’ e si mise comodo a gustare lo spettacolo, liberando l’uccello dalla gabbia e dandogli qualche affettuosa carezza.
    
    Era veramente una gran bella veduta: le natiche carnose e morbide pareva aspettassero solo che qualcuno le afferrasse, lo sfintere prometteva un piacere grandioso a chi lo forzava, e la vulva contornata di pizzo nero sembrava una grossa e succosa prugna che attendeva di essere colta.
    
    La tentazione era forte, e lui non ce la fece a resistere: prima allungò una mano e controllò la consistenza del ‘frutto’ palpandolo e infilandovi dentro un dito, e il succo lo bagnò rapidamente; poi appoggiò la punta del pene al foro, e spinse.
    
    Beatrice accolse la penetrazione con un sospiro profondo: il tizio era abbastanza ben fornito, e lei si sentiva sufficientemente riempita.
    
    Riprese a succhiare l’uccello di Daniele, e finalmente ebbe la soddisfazione di sentirlo tornare ad ingrossarsi, a premere contro il suo palato.
    
    La posizione in cui si trovava però era un po scomoda: in piedi e china in avanti, non riusciva a sopportare bene le spinte del titolare del negozio.
    
    Divaricò un po le gambe ed appoggiò le mani contro la parete: andava un po’ meglio, ma era pur sempre scomodo, e non riusciva a dedicarsi a Daniele.
    
    Provò ad invertire i ruoli dei due, ma era anche peggio.
    
    Decise quindi di cambiare tattica: si andò a stendere sul bancone, ed aprì le gambe invitante.
    
    Il negoziante non si fece pregare: con le mani la tenne ben aperta e rimise l’uccello ...