1. La gatta (viva)


    Data: 03/10/2018, Categorie: Etero Autore: Molly B, Fonte: EroticiRacconti

    Diana apre la porta di casa, trascinando nell’appartamento l’uomo che la segue. Ha ripetuto più volte di chiamarsi Marco: Diana non presta molta attenzione ai nomi. La fidata gatta nera della donna, Bastet, li osserva curiosa, ma lui è perso ad ammirare il culo di Diana, fasciato da jeans aderenti ed alzato da tacchi vertiginosi. Qualche ora prima, tra le luci soffuse del locale, Diana gli era sembrata un’apparizione divina. Sono simili, Diana e Bastet. È la gatta ad aver imparato dall’umana, o il contrario? Diana l’ha guardata per ore leccarsi la pelliccia fino a renderla lucente, per poi uscire e scodinzolare davanti ai gattoni del quartiere. Ed anche Bastet ha vegliato con attenzione, mentre la sua padrona indossava abiti sempre più stretti e provocanti. Diana è soddisfatta della caccia. Contempla meglio Marco mentre lui la spoglia. È alto, muscoloso, con gli occhi profondi ed un sorriso accattivante. Oh, è solo così sciocco… crede di essere il maschio alfa, il cacciatore, invece è un topolino a cui piace troppo il formaggio. Marco ha sempre usato le donne, è evidente dal suo atteggiamento. È abituato a sedurle, sfruttarle per il suo piacere e poi abbandonarle come mozziconi di sigaretta. Le donne, in fondo, gli si sono sempre gettate ai piedi. Intuisce che c’è qualcosa di diverso in Diana quando lei gli ordina di spogliarsi da solo, tenendo i boxer. Esita, non è certo avvezzo a richieste secche, ma poi la asseconda. La visione di lei, nuda sui tacchi alti, è convincente. ...
    ... Diana sorride compiaciuta, mentre lui si inginocchia ai suoi piedi. Ah uomini, adorati e prevedibili! Vi bastano due tette sode, una vita stretta e un culo a mandolino per perdere ogni dignità. La natura, dannata, ha regalato a Diana anche una pelle candida come la neve, in contrasto con il tesoro che nasconde tra le gambe. Beh, nascondere è un termine eccessivo… Lo direbbe anche Marco, se non fosse impegnato ad infilarci la lingua. Diana ama avere uomini ai suoi piedi, a dedicarsi alla parte più delicata di lei. Marco accenna a fermarsi, ma lei lo afferra per i capelli. L’uomo non può che rassegnarsi, anche se sperava in un rapido preliminare. Non è che Marco non sia bravo, è disabituato a concentrarsi sul corpo femminile. Le donne dovrebbero pretendere di più: gli uomini sono pigri, vanno spronati! Marco infatti si dedica a lei, ora, con impegno. La penetra con la lingua e le succhia il clitoride a momenti alterni, regalandole brividi di piacere che si dipanano per tutto il corpo. Diana si appoggia alle sue spalle; il piacere le fa cedere le gambe. Quando lui aggiunge le dita, passandole lungo tutta l’apertura per poi muoverle frenetico sui punti più sensibili, lei getta la testa all’indietro gemendo. Bastet la sente, e raggiunge i due nella camera da letto. Si siede sulla soglia: è giusto in tempo per assistere al primo orgasmo di Diana, che il succhiare e la penetrazione con le dita le regalano. Viene in piedi, con una mano tra i capelli di lui e l’altra a piantargli le ...
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