1. Masturbarsi in cantina


    Data: 03/10/2018, Categorie: Masturbazione Autore: beast, Fonte: EroticiRacconti

    Tutte le estati le passavo nella casa dei nonni, era una vecchia casa di campagna che il nonno aveva comprato vicino a Como perché la nonna con i due piccoli figli (quelli che poi sarebbero diventati mio papà e mio zio), potessero sfollare al sicuro durante la seconda guerra mondiale. Finita la guerra la casa era stata sistemata e veniva usata nei fine settimana per fuggire dal caos di Milano e in modo continuativo dalla nonna, e ora anche dalle famiglie dei figli, nei tre mesi estivi. Era una casa bellissima, grandi muri spessi e piccole finestre, che forse la rendevano un po’ fredda in inverno ma piacevolmente fresca in estate. Una lunga scala in pietra grigia portava al piano di sopra, dove erano sistemate le camere da letto, sotto la scala invece, attraverso una spessa porta di legno con grossi cardini di ferro arrugginito si accedeva ad una enorme cantina. Spessi muri di pietra a vista e una grande volta in mattoni, il pavimento di grezze piastrelle in cotto, una piccolissima finestrella era l’unico squarcio di luce e di aria che davano un po’ di respiro al locale. Un filo elettrico di cotone attorcigliato penzolava dalla volta, reggendo un semplice portalampada di ceramica con una lampadina talmente ricoperta di polvere e così poco potente che la luce era sempre molto scarsa e gettava lunghe e inquietanti ombre sui vecchi oggetti polverosi abbandonati qua e là. Nelle pareti erano piantate delle grosse staffe di ferro arrugginite che reggevano spesse assai di legno di ...
    ... quercia, sulle quali giacevano vecchie botti e diverse damigiane di vetro. Era talmente grande che veniva usata per riporvi di tutto, c’era un vecchio armadio sgangherato con dentro le vecchie divise del nonno risalenti addirittura alla grande guerra e vecchi vestiti della nonna che da ragazzina mi ero anche divertita a indossare. Quando ero più piccola andare da sola in cantina mi spaventava un po’, ma crescendo divenne uno dei miei posti preferiti, era sempre fresco e silenzioso e spesso mi ci rintanavo per starmene in santa pace e magari darmi soddisfazione da sola. Le prime volte che avevo scoperto il piacere solitario non le ricordo, ma ho ben presente quanto mi piaceva masturbarmi nascosta nella cantina dei nonni. Il fatto che fosse un posto buio, fresco, umido, il mio luogo segreto rendeva la cosa particolarmente eccitante, aumentando il senso del proibito di quello che stavo per fare. Mi accomodavo su una vecchia poltrona sfondata e iniziavo ad accarezzarmi l’interno delle cosce, la pelle liscia e delicata era molto sensibile e mi eccitavo assai in fretta. Infilavo la mano sotto l’orlo degli shorts e cominciavo a sfiorarmi la passera attraverso la stoffa leggera delle mutandine bianche da studentessa, il respiro accelerava, cominciavo a sciogliermi, mi bagnavo e bagnavo il tessuto delle mutande, allora le dita passavano sotto l’orlo e raggiungevo la carne ormai bagnata e vischiosa della mia patata. Ci giravo intorno lentamente, attorcigliavo le dita nei peli fradici di ...
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