Risveglio
Data: 03/10/2018,
Categorie:
Etero
Dominazione / BDSM
Sensazioni
Autore: XES, Fonte: RaccontiMilu
... quando ella si lascia cadere sul fianco. Mi offre la schiena, rimane avvolta su sé stessa, in posizione fetale, come se volesse trattenere in sé le sensazioni che poco a poco inevitabilmente scemano. Conto i suoi respiri. Gliene concedo trenta di pausa. Ogni nuova inspirazione è più calma e profonda, ogni nuova espirazione è più rilassata, della precedente. Si sta normalizzando.La mia mano.Il suono della mia voce la fa voltare. Siamo nell'oscurità, rischiarata solo dalla luce che filtra dai balconi della finestra, ben chiusi. Vedo la sua silhouette profilarsi sotto le coperte, sollevo la gamba sinistra, punto il piede contro le coltri, e con uno scatto della gamba le calcio via. La svelo. Non mi serve luce per vederla. La mia mente sa esattamente quali sono le forme del suo corpo, i tratti del suo viso. Non esiste cellula della sua epidermide che le mie labbra non abbiano baciato, le mie dita toccato, i miei occhi ammirato. Rotola sul materasso, vi puntella le mani. Si solleva, offrendomi il torace, ma non completamente. Striscia sul letto, le sue gambe sono ancora intorpidite dal piacere. Con il viso cerca la mano cui deve l'orgasmo appena avuto, e quando la trova sento la sua bocca assaggiarne il torso con un bacio. Poi il contatto liquido con la lingua che va a cercare ogni residuo sapore della sua intimità per suggerlo e leccarlo via. Lascio che ripulisca la parte dorsale, poi roteo il polso e le concedo di proseguire sul palmo, sui polpastrelli. Mi sugge ...
... amorevolmente le dita, lascia schioccare le labbra quando terminano la loro arrampicata dalla radice delle prime falangi alla punta dei polpastrelli. La lascio fare. Poi sottraggo il mio corpo dalle sue cure, contraggo il braccio. Avvicino le mie dita al mio naso. Odorano ancora di lei. Una traccia presente, appena percettibile tuttavia. E' stata accettabilmente brava e non la punirò con eccessiva durezza. Contraggo gli addominali e mi sollevo a sedere. Allungo la destra verso la parete, cerco brevemente l'interruttore della luce.Le lampadine si accendono. Illuminano la stanza. Illuminano lei. I suoi occhi si chiudono d'istinto per il brusco cambiamento di luminosità ambientale, anche i miei reclamano la chiusura ma mi sforzo di mantenerli aperti e ben fissi sulla mia preda. Non mi concedo mai alcun comportamento umano, alcun istinto spontaneo in sua presenza. Per avere il totale controllo su di lei, devo prima mantenerlo su di me. Mentre la mia vista si abitua al chiarore posso mettere a fuoco il broncio infastidito che anima il suo viso, la vedo socchiudere gli occhi. Vestita solo dei capelli mossi che scivolano come lucenti serpi filiformi sulle spalle, sul seno, sulla schiena. Un�ncantevole posa da sirena plasma il suo avvenente corpo, le gambe ancora unite, le anche torte affinché sia la gamba destra a sostenere il peso corporeo puntellandosi sul materasso, braccia dritte, mani che affondano tra le lenzuola. Mi guarda. Nei suoi occhi vedo attesa. Desidera conoscere il ...