1. Ho castigato la mia nipotina


    Data: 03/10/2018, Categorie: Incesti Autore: Arturo66

    ... presa di sorpresa ma senza scomporsi: Simona: buongiorno zietto, scusami non ti avevo visto, mi sono alzata, ieri sera avevo un tremendo mal di testa e sono andata a nanna presto. Io: hai fatto bene, è una bellissima mattinata ed è un peccato passarla in mezzo a quattro mura a dormire, immagino non avrai fatto colazione, vieni che ti preparo qualcosa. Lei attraversa il cancelletto che separa le due abitazioni e viene da me, vado in cucina e prendo biscotti, yogurt e una caraffa di spremuta, li poggio sul tavolo e lei inizia a fare colazione, me ne torno sul lettino, da dove posso godermi attraverso le gambe della sedia sotto al tavolo un panorama bellissimo, Simona ha le gambe accavallate, e mette in mostra due cosce favolose, abbronzatissime e lucide, ne rimango estasiato, osservo il movimenti della sua bocca mentre mastica i biscotti e quando appoggia il bicchiere sulle labbra, sembra che lo faccia in modo da provocarmi, ma non voglio illudermi, poi sbotta: Simona: zio, ma ti rendi conto come mi tratta tuo fratello? Oramai sono maggiorenne, non pensi che dovrebbe avvisarmi quando programma qualche cosa? Io ho anche le mie esigenze, programmo anche io la mia vita. Io: principessa bella ( e lei sbatte le ciglia sentendosi come coccolata), tu avrai tutte le ragioni di questo mondo, ma non puoi fare quelle scenate con i tuoi, avrai pure raggiunto la maggiore età, ma non sei cambiata per niente da quando eri in fasce, sei sempre la solita ribelle, anzi sei quasi peggiorata. ...
    ... Mi fai tornare in mente a quando ero piccolo io, ero incorreggibile come te, poi l’età mi ha fatto maturare e adesso ho raggiunto la pace, quindi spero che cambierai con il tempo, anche se non ti nascondo che ogni tanto quell’istinto mi torna, però lo freno. Simona: quindi alla fine non mi condanni del tutto? Anche tu sei stato come bene, in un certo senso siamo fatti allo stesso modo. Si alza dal tavolo e mi abbraccia, la cingo a mia volta, le poggio le mani sui fianchi e un brivido mi attraversa tutto il corpo andandosi a concentrare in mezzo alle gambe, quindi gioco una carta senza impegno. Io: non ti condanno a pieno è vero, però una risistemata ti si dovrebbe dare, ricordo che tuo nonno ai miei tempi per riportarmi sulla retta via quando commettevo qualche mancanza non era tenero con le punizioni. Simona: oh mamma, e cosa ti faceva? Io: spesso mi faceva andare a letto senza cena, ma questo era sopportabile, non lo invece quando usava metodi più rudi. Simona: più rudi? Non dirmi che ti picchiava? Io: picchiare poche volte, la cosa più umiliante era quando mi legava ad un palo e non mi faceva uscire la sera. Simona scoppia in una risata, “ma dai, come uno schiavo?” Io: quasi, ed è esattamente la stessa cosa che tuo padre dovrebbe fare con te, le lezioni che ho preso io da giovane qualche risultato l’hanno dato. Simona mi guarda dubbiosa, rimane in silenzio a pensare poi: Simona: tuo fratello non lo farebbe mai, (altro silenzio), perché non mi leghi tu? Io: e a che titolo? ...