Ho castigato la mia nipotina
Data: 03/10/2018,
Categorie:
Incesti
Autore: Arturo66
... L’educazione te la deve dare tuo padre, lui sa i metodi che deve usare. Simona: ma dai zietto, facciamolo per gioco, voglio vedere cosa si prova ad essere legati e privati della libertà di movimento. Io: guarda che te la stai cercando, poi non lamentarti. Simona: si dai procedi. Vado nel magazzino degli attrezzi e prendo un rotolo di corda che uso per la barca, torno da Simona, guardo un po’ dove potrei legarla, non voglio metterla semplicemente attorno ad un palo, voglio crocefiggerla, la corda è sufficientemente lunga, quindi ne taglio quattro spezzoni, ci stanno le travi della tettoia, sono distanti circa tre metri uno dall’altro, leggo due spezzoni in alto e due alla base delle travi, Simona mi guarda curiosa, poi la invito a posizionarsi al centro delle due travi, gli lego i polsi e tiro le funi, Simona è adesso legata con le braccia alzate, poi lego le sue caviglie e una alla volta lego le estremità alla base delle travi, Simona sta con le gambe chiuse, la invito ad allargarle un po’, non vuole, quindi forzo la trazione e blocco la prima, stessa cosa faccio con la seconda fune. Simona adesso è messa in posizione di crocifissione, braccia alzate e aperte, gambe divaricate. E’ un po’ sofferente ma divertita, prendo un rametto dalla siepe con delle foglie, mi avvicino a Simona e inizio a solleticarla sul naso, lei sorride e cerca di divincolarsi, insisto, la solletico sulle guance, nelle orecchie, è un supplizio, vorrebbe scappare. Io: non lamentarti e non cercare di ...
... sfuggire, hai voluto provare e adesso devi soffrire. La sofferenza è tanta per lei, passo le foglie sotto le ascelle, mi implora di smettere, ma oramai ho iniziato un percorso che mi ha provocato un’erezione pazzesca, incurante scendo a solleticarla tra le cosce, e quando arrivo a sfiorarle il pube sul tanga come d’incanto il solletico non le dà più fastidio, anzi la cosa gli piace, sfrego allora con il legno sul tessuto, Simona si morde le labbra, lasci perdere il supplizio, la abbraccio da dietro e la stringo forte a me, appoggio la mia asta dura al suo culetto, poi poggio le mani sul piccolo seno, gli sollevo il reggiseno e inizio a tormentargli i capezzoli, lei china il capo e mi offre il collo, gli sposto i capelli e gli succhio la pelle profumata, nemmeno lei resiste alla tentazione: Simona: zio, slegami e portami sul letto, voglio essere scopata. Io: abbiamo tempo, prima voglio divertirmi un po’. Simona: fai di me quello che vuoi, non ti resisto più. Gli sbottono la gonna e la lascio in tanga, ha un corpo perfetto, piccolino ma affusolato, sembra una Barbie, mi appoggio dietro e comincio a strusciarglielo sulle natiche, ogni tanto lo passo tra le cosce e glielo faccio sentire sul pube, lei inizia ad eccitarsi, con una mano la tasto, sta iniziando la lubrificazione, con uno strappo lacero un laterale del tanga che scivola a terra lungo l’altra coscia, è troppo invitante, non resisto più, appoggio la cappella sulle grandi labbra e gli do un assaggio, entro quel poco che basta ...