1. La piazzola dei guardoni


    Data: 11/10/2018, Categorie: Esibizionismo Autore: Farfallapazza

    ... Vieni qua sopra Con una mano mi tirò a sé. Io scavalcai il freno a mano e come un’equilibrista mi posizionai sopra di lui, rivolta verso il volante, la mia schiena contro la sua. - Sfondami il culo, ti prego Con una mano impugnai il suo cazzone palpitante e me lo puntai contro il mio buchetto slabbrato - Ci sei? – mi chiese Non gli diedi neanche risposta… lentamente mi impalai sul suo cazzo umido. Al’inizio scivolò bene, senza traumi, ma superato il livello già esplorato dalle dita incominciai a sentire fastidio… Un bruciore che ti sale alle viscere, fino a bloccarti lo stomaco in una morsa. - Aspetta – implorai. Strinsi i denti aspettando che il dolore scemasse, ma era più intenso del previsto… era la sensazione che si prova spesso quando si pratica l’anale e senti come se le feci spingano per uscire.. ma è solo una sensazione falsa, io lo sapevo… l’unica era rilassarsi. Proprio per questo allungai la mia mano verso il clitoride, incominciando a massaggiarmi l’intimità. Ero più bagnata di prima. I miei peli pubici erano fradici, raggruppati in mazzetti bagnati fradici. Scesi ulteriormente… di nuovo le mie dita mi stavano penetrando con movimenti studiati. - Ora proviamo – pronunciai a occhi chiusi, la vista dell’altro guardone mi concentrava… Sentii le sue mani robuste stringermi ai fianchi e spostarmi verso il basso. Anche io mi lasciai scivolare… sentivo sempre dolore, quella posizione non era delle più comode, ma sapevo che sarebbe stato anche più stretto per lui, così ...
    ... da farlo venire prima… Lentamente giunsi in fondo: ora avevo tutto il suo bestione piantato del culo. - Ti prego, scopami – lo implorai. Ed ero sincera, il fastidio e il bruciore mi sovrastavano… Non vedevo l’ora che mi sborrasse nelle viscere - Ti sfondo, ti sfondo – gemette, e iniziò a pomparmi. Io ero risalita di un poco e i suoi movimenti mi squassavano tutta. Il mio seno ballonzolava verso l’alto, mentre con una mano mi tenevo al soffitto per non battere la testa - Vieni giù Mi prese per le spalle e mi fece coricare sul suo torace, pensavo di pesargli troppo così, ma vedevo che sembrava non accorgersene - Si, fottimi fottimi – gli urlai E mi fotteva per davvero. In quella posizione il suo cazzo era sempre dentro almeno per tutta la cappella, ma ad ogni botta mi riempiva fino ai coglioni. Ogni colpo mi faceva urlare e anche qua le fitte di dolore mi facevano sobbalzare. Decisi allora di provare a rilassare di nuovo i miei muscoli toccandomi… non volevo dirgli di fermarsi, avrebbe significato metterci ancora di più! Iniziai a menarmela selvaggiamente con la mano destra. Ero un lago, sentivo la mia broda colarmi fra le cosce, fino al cazzo di Marcello che imperterrito mi martirizzava. Il guardone fuori dalla macchina era come imbalsamato, solo la mano scorreva come un pistone sul suo cazzo arrossato. - Dai, dai… - sapevo solo più gridare, mentre con le mani avevo ormai dilatato enormemente la mia figa stanca e consumata dalla fatica D’un tratto il guardone s’avvicinò al ...