La piazzola dei guardoni
Data: 11/10/2018,
Categorie:
Esibizionismo
Autore: Farfallapazza
... esibizionista… - Chi? Quella troietta di prima? – Marcello non parlò nemmeno, si limitò a sorridere – Ah si?! – esclamai ridendo con lui – Allora poi mi potrai dire chi è la migliore! Ero assolutamente eccitata, scostai leggermente le gambe e lui, meccanicamente allungò la sua mano fra le mie cosce, strofinando le sue dita morbide fra i miei peli pubici, fino a giungere alla base del clitoride. - Vedo che non ti si è ancora raffreddata - Lo sai di cosa ho bisogno per raffreddarmi… - gli risposi con la voce più porca che riuscii a fare Finalmente ci fermammo. Eravamo arrivati, senza che nemmeno me ne accorgessi, in una piccola piazzola circondata da arbusti, sulla cima di una collina che guardava sulla vallata, dove giù due macchine stavano parcheggiate. Marcello fece loro i fari per tre volte consecutive, al che loro risposero con lo stesso segnale. Senza proferir verbo Marcello chiuse le porte della macchina: - Non si sa mai… - poi spense la macchina. - Chi sono quei tipi – sulle altre vetture c’erano due ombre sedute che stavano a fissarci. - Non lo so, ma sono due guardoni… qua funziona così… quella gente sta li ad aspettare finché qualcuno non arriva per scopare. E gli esibizionisti.. – e su questa parola si volse verso di me, occhi negli occhi – gli esibizionisti qua trovano di che divertirsi… Con queste parole accese la luce sopra il cruscotto e si avvicinò a me, la mano destra appoggiata alla mia spalla scoperta: - Sei sempre bellissima E i nostri visi si ...
... incontrarono, le nostre labbra unite in un bacio intenso, il primo da diversi mesi, un bacio languido che in una frazione di secondo si trasformò in lascivo, le lingue umide che si inseguivano, la sue mano che mi frugavano nella scollatura fino a scoprirmi un seno abbronzato, i capezzoli giù in fiamme, eretti e turgidi. Poi la sua mano scese a frugarmi fra le cosce, fra le labbra morbide, fino a entrare con il dito medio nella mia guaina colante umori. Anche la sua bocca scese, lentamente, leccandomi il collo, lo sterno, fino ad arrivare alle mammelle. Allora si attaccò al mio capezzolo scoperto, il destro, prima leccandolo, solleticandolo, poi, quando più eretto non poteva essere, incominciò a succhiarmelo. Mmmmmmmmm Che piacere intenso! Nel godimento i brividi partirono da quelle terminazioni nervose sulla punta del mio seno per attanagliarmi la bocca dello stomaco e scendere verso il basso, dove le dita sapienti di Marcello mi strofinavano all’imboccatura della figa. Dovevo essere ben bagnata perché da li sotto saliva lo sciacquettio tipico di queste occasioni. Persa nelle sensazioni magiche avevo chiuso gli occhi, ma non appena li riaprii una visione mi svegliò di soprassalto: quei due uomini eran scesi dalla macchina e stavano a guardarci a pochi centimetri dal finestrino! - Hey, ma… quei tizi… - esclamai di colpo Marcello sollevò la fronte, la bocca colante saliva fin sulle mie tette: - Tranquilla Marta, non fanno niente! Guardano e basta - Ma se… - tentai ancora una volta di… Ma ...