1. Interrail


    Data: 11/10/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: alexwriters

    Il viaggio che mi ha affrancato.
    
    Luglio 2002, finalmente gli esami di maturità erano finiti, io e i mei compari stavamo fremendo dall'impazienza, appena fosse finita la cerimonia di consegna dei diplomi saremmo scappati verso la libertà e l'ignoto.
    
    Ci eravamo infatti regalati un mese di follie e avventure, lontano dalle lunghe braccia genitoriali, fuori dal loro controllo, responsabili solo per noi stessi.
    
    Non avevamo programmato nulla, nessuna prenotazione di ostelli, alberghi, musei...
    
    Giusto una vaga idea, molto labile, di un probabile itinerario.
    
    Siamo partiti con 500 euro a testa ciascuno, dovevano bastarci per tutto il mese, per tutto.... cibo, svaghi, acquisti vari, alcool, campeggi, ostelli....
    
    Come potete immaginare io e la mia compagnia di combinaguai eravamo partiti nell'incoscienza e nello svacco totale, senza preoccupazione alcuna.
    
    Eravamo troppo inebriati dall'idea di libertà per avere anche la più piccola intenzione di ascoltare il nostro grillo parlante interiore.
    
    Avevamo il biglietto per l'InterRail, un mese, un intero mese di cazzeggio a zonzo fra Francia, Spagna e Portogallo.
    
    Non sto a raccontarvi tutto il nostro viaggio, non basterebbero 100 capitoli.
    
    Dopo essere arrivati a Barcellona ed avervi soggiornato tre giorni, i lamenti dei mei compagni mi impietosirono, basta cultura, era l'ora del mare, della sabbia e possibilmente della figa.
    
    Non ci piaceva l'idea di rimanere a Barcellona, troppo affollamento, spiagge non ...
    ... bellissime e soprattutto, troppi, troppi italiani.
    
    Cazzo! Siamo peggio dei cinesi. Se sei italiano e vai in vacanza nel più sperduto buco di culo del mondo, poco ma sicuro, anche lì troverai altri italiani.
    
    Comunque, uno di noi favolosi cinque aveva sentito parlare bene delle spiagge di Stiges, l'articolo diceva che erano belle e si cuccava bene.
    
    Beata ignoranza, non avevamo la più pallida idea di dove stavamo approdando.
    
    Poiché non era troppo lontano decidemmo di partire nel tardo pomeriggio alla volta di questa tanto decantata spiaggia e, resici conto che 500 eurini erano scarsi per un intero mese, per farli durare decidemmo di dormire in spiaggia.
    
    Arrivati a Sitges perlustrammo quindi il bagnasciuga e trovato un angolo un pò riparato, non troppo a riva ma neanche troppo visibile dalla passeggiata, preparammo il nostro accampamento.
    
    Tutti gli zaini in mezzo, a formare un cerchio, e i materassini disposti a raggiera con sopra i sacchi a pelo.
    
    Il sole stava iniziando a tramontare, non si vedeva molta gente in giro, ci sentimmo abbastanza sicuri da sfoggiare il nostro fornellino da campo e preparaci la cena. (Sempre siano lodati gli scout per averci svezzato e insegnato a non morire di fame).
    
    Eravamo tutti abbastanza stanchi, non volevamo lasciare incustoditi i nostri zaini e l'idea di dividerci non era un granché, chi sarebbe rimasto a fare la guardia beh avrebbe fatto solo quello, chi pensate che nel bel mezzo del divertimento molli tutto e dica ...
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