1. I primi venticinque anni


    Data: 14/10/2018, Categorie: Etero Autore: fiordinorma

    ... perspicace, Marco dopo avermi messo la punta del cazzo a pressione sullo sfintere, mi agganciò con le mani sotto il ventre, mi attirò a se e facendo forza con il bacino, mi ficcò la punta dell'uccello dentro il culo. Haiii..., sussurrai, mi girai con la testa per rimproverarlo, lui mi sorrise come a volersi scusare, anch'io gli sorrisi e mi tenni il cazzo nel culo che poi, non mi faceva tanto male, sopportabile e piacevole. Mi rimisi con la testa sopra le braccia incrociate, chiusi gli occhi, e non scherzai più con Stefano, per non attirare la sua attenzione e scoprisse che Marco me lo aveva messo dentro il culetto. Il ragazzo mi inculò con frenetica ingordigia, anche per lui era la prima volta che possedeva per davvero una donnina, il mio ano elastico lo fece entrare tutto dentro, e all'apice mi eiaculò nel culetto. Ricevuta la sborra, mi scostai facendomelo uscire dal retto, mi alzai la mutandina e corsi dai due ragazzi a giocare con loro, ignari che poco prima, a dodici anni avevo perso felicemente e spensieratamente la verginità anale. Altre volte, Marco sempre per ultimo mi ha inculata, mentre Stefano ed Andrea velocemente mi annaffiavano il sedere, e poi si scostavano a giochicchiare, lasciando me sola con Marco. Visto che non sentivo male, anzi mi piaceva, e non vista dai due, mi abbassavo senza timore la mutandina alle ginocchia, e mi aprivo da sola le chiappe per farmi entrare il cazzo nel culo, imparai a stringerle, sentendo più piacere, ma il clou era ...
    ... quando mi sentivo gli schizzi caldi dentro il retto, poi come se nulla fosse mi rialzavo e rivestivo correndo coi ragazzi nel campo. Mio cugino Vincenzo, non so come scoprì tutto, mi aveva seguito e visto quello che facevo coi tre ragazzi. Io lo seppi solo quando me lo disse, spiegandomi tutti i particolari in modo che non potessi negare, lui era più grande, diciassette anni e non frequentava più la scuola. Di fatto mi fece capire che voleva fare con me quello che facevano i ragazzi, mi opposi in un primo momento, ma poi dietro ricatto cedetti. Mio cugino aspettò che finissi con i tre amichetti, senza farsi vedere, feci finta di andare via con loro, poi non vista tornai sul posto dove ad attendermi c'era Vincenzo. Non perse tempo il cugino, tirò fuori il cazzo dai pantaloni, eretto e duro, lo guardai e mi accorsi che era grande, un cazzo da adulto a tutti gli effetti. Si calò i jeans e vidi che era coperto di peli neri, sul pube e sulle cosce, questo mi intimorì, poichè mi sentivo ancora una bambina, e tutto ciò era più grande di me in tutti i sensi. Toccalo...! mi ordinò..! Lo presi in mano e me la riempì tutta, tuttavia perplessa e preoccupata, cominciai a masturbarlo, diverso dai tre ragazzi, questo quì..., duro e prepotente mi metteva paura. Glielo menai fino a farlo sborrare, non pretese nulla di più per mia fortuna. Durò poco, i ragazzi si annoiano presto, e smisi di frequentare il boschetto, mi dedicai allo studio con più profitto. Norma fiordinorma@virgilio.it 
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