1. SONO.....


    Data: 24/10/2018, Categorie: Etero Autore: 1945

    ... con il marito,era il suo senso di colpa verso i più deboli e la ricerca di una espiazione per compensare.Io ,non vedente,ero certamente nella situazione di aiutarla ad espiare. Ed ebbi un sorriso, non solo mentale.La mattina arrivò in fretta e non appena possibile chiamai Francesco. Lo aggiornai su quanto stavo vivendo e su quello che volevo da lui.Sapevo che mi avrebbe aiutato e fu così.Il mattino dopo era appostato vicino al solito punto dove mi incontravo con Ilaria e la vide.Non vedevo l�ora di arrivare in ufficio per sentire il giudizio di Francesco. Ilaria percepì la mia frenesia tanto che mi chiese:tutto bene Marco? Dissi si ,sono un po� nervoso perché appena arrivo in ufficio ho da fare una pratica urgente.Lei disse :capisco. Ma sentii la sua perplessità.Arrivai in ufficio,in concomitanza squillò il telefono:era Francesco. Le sue prime parole: è una gran figa , ma come hai fatto..?Mi sentii rinascere. quel dubbio che mi �bloccava� lo stomaco si dissolse ,tornai a respirare. Mi sentivo felice.Dissi euforico a Francesco :dimmi ,raccontami ,non fare lo scemo.E� un po� più bassa di te , sarà sul metro e settanta. Intorno ai quaranta anni e forse meno. Ha i capelli neri che le cadono a fine collo .Veste molto bene: è elegante senza essere vistosa, indossa scarpe con tacchi bassi.Si,si ,ma di viso com�è?Molto bella. Ha un viso pulito e solare su cui aleggia un sorriso sereno. Mi spiace tu non la possa vedere,ma la gente vi guarda con interesse. Certamente più lei che te. ...
    ... Dovresti farmela conoscere.Stronzo�.magari più avanti. Intanto grazie e ci vediamo presto.Riattaccai felice. Adesso potevo�..La nostra frequenza era diventata quasi giornaliera;ciò era dovuto al fatto che uscivo in anticipo da casa sapendo che prima o poi lei sarebbe arrivata al nostro punto di incontro.Dopo tre/quattro incontri consecutivi fu lei a dirmi:visto che ci incontriamo sempre perché non ci diamo un orario approssimativo per incontrarci perché mi fa piacere incontrarti (e per pudore e intelligenza si fermava li, se avesse potuto continuare avrebbe detto: perché mi fa piacere aiutarti-i sensi di colpa/l�espiazione-Sapevo che poteva gestire i suoi orari lavorativi con la giusta flessibilità ed anch�io ero nella stessa situazione e così alcune volte di lasciarci più tardi per non interrompere i nostri discorsiNelle successive settimane �stesi� la rete:con metodo,attenzione e garbo.. La feci pensare e riflettere sulla vita e disagi dei portatori d�handicap. Dei loro sogni frustrati,dei desideri insoddisfatti,della loro vita vissuta solo parzialmente,della non attenzione dei sani in particolare di quella del sesso opposta. Era intelligente e sensibile ,ben capiva e pian piano senza accorgersene si stava caricando dei mie malesseri.Se la prima volta che le avevo toccato con indifferenza la mano avevo notato un suo irrigidimento ora era lei che quando mi sentiva affranto mi toccava la mano per rassicurarmi e farmi sentire la sua comprensione.Un giorno riuscii a dirle con ...
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