1. SONO.....


    Data: 24/10/2018, Categorie: Etero Autore: 1945

    ... chiarezza, approfittando di un argomento particolare, di quanto mi mancasse il sesso con mia moglie.Lei rimase un po� in silenzio e mi disse:non hai mai pensato ad un�altra donna? Ed io,fingendomi esasperato, in questa situazione?Chi lo vuole un cieco e poi �non vorrei mai una donna a pagamento.Rimase in silenzio.Avevo gettato il sassolino nello stagno. Le piccole onde l�avrebbero sommersa?Nei giorni a seguire la nostra intimità si era rafforzata. ormai ci �toccavamo� con indifferenza e al momento di incontrarci e lasciarci eravamo passati da un ciao al classico bacio sulle guance. Mi poggiavo,�per sbaglio� a lei che non si scostava. Che pensasse di alleviare le mie sofferenze in tal modo?Sentivo il suo profumo che mi faceva impazzire.Non ce la facevo più. Era giunto il momento di rischiare: tutto o niente.Una mattina prima di uscire dissi a mia moglie che quel giorno non mi sarei recato al lavoro, le dissi che non avevo voglia di quel ambiente ed avvisai anche l�ufficio fingendo un�indisposizione..Mia moglie uscì dicendo che ci saremmo visti la sera ed accompagnò nostra figlia che sarebbe stata impegnata a scuola fin al pomeriggio avanzato.Noi abitiamo da molti anni in un grande elegante condominio senza portineria ed ad elevata privacy.Ci conosciamo in pochi, ed i nostri rapporti sociali sono praticamente a zero. Potevo portare a casa chiunque, nessuno vi avrebbe fatto caso.Mi recai al punto d�incontro, lei mi stava aspettando anche se ero in ritardo di alcuni minuti. Mi ...
    ... scusai e dissi che non mi ero sentito molto bene.Lei si preoccupò chiedendomi come mi sentissi adesso. Le dissi:un po� meglio,ma mentre glielo dicevo accusai un falso giramento di testa.Lei si preoccupò chiedendomi se fosse il caso che andassi al lavoro e si offrì spontaneamente, sapendo che abitavo vicino, di accompagnarmi a casa.Fingendomi costernato accettai il suo aiuto ed arrivammo a casa mia.Entrati nell�appartamento e ci togliemmo i cappotti. Eravamo nel mio noto e l�accompagnai in sala dove mi poggiai al buffet,lei preoccupata mi chiese cosa poteva fare per me.Io la presi perla mano e l�avvicinai a me come alla ricerca di equilibrio sino a che me la trovai poggiata me. Non ebbe il coraggio di scostarsi e sentivo il su corpo contro il mio. Rimasi immobile per alcuni secondi come a abituarla alla mia presenza/contatto poggiai il mio viso al suo poggiando le labbra alle sue.Lo feci come fosse un momento di mia debolezza . Scostò il viso,le mie mani le impedivano di spostare il corpo,dicendo :cosa fai?Ed io:ti faccio così schifo da non voler un bacio da un povero cieco?Questa frase fece,come speravo,il suo effetto (il senso di colpa tornò a galla) e disse:no,no�rimanendo ferma.La baciai nuovamente , ma questa volta,forzando le sue labbra le misi la lingua in bocca.Non poteva più sottrarsi.Non dovevo darle il tempo di riflettere e di tornare indietro. Le mie mani prima la tirarono a me poi le poggiai sul suo culo che toccavo per la prima volta .Era sodo e duro ed aveva al ...
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