Il gioco della bottiglia (prima parte)
Data: 26/10/2018,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: joyxxx, Fonte: Annunci69
A volte il destino gioca degli strani scherzi, annoda e riannoda i fili delle nostre vite come un gomitolo impazzito dove noi non troviamo più il bandolo e ci troviamo a seguire un sottile filo rosso che non sappiamo dove ci porterà.
Tutto era nato da un ricordo, un ricordo emerso da un mare di oblio dopo più di vent’anni, complice la calura estiva e la voglia di sesso che ogni tanto mi assale, scatenata da un odore, da una suggestione, da una coscia sbirciata o da un tacco sbarazzino.
In quel caso mentre facevo la siesta pomeridiana sul divano di casa, dalla finestra della cucina era entrato un profumo di sapone, di quei bei saponi quadrati di una volta, tipo Marsiglia per intenderci, che le nostre nonne mettevano sui lavabi e rendevano a noi ragazzini molto difficile il lavaggio delle mani viste le dimensioni.
Ma quell’odore la mia mente non lo associava né a mia nonna, né tanto meno al sapone quadrato, piuttosto ai capelli di una ragazzina di tanti anni fa, e il ricordo malandrino era decollato libero e puro a discapito del tempo passato indurendomi notevolmente il cazzo.
Erano gli ultimi giorni di scuola della terza media, con l’estate alle porte in un periodo denso di ricerche e scoperte, con il nostro corpo che cambiava ogni giorno e le prime irresistibili pulsioni sessuali. Era la stagione delle prime seghe, dei primi film porno visti di nascosto in Vhs, delle prime toccate tra maschi e delle prime seghe reciproche, ma anche dell’attrazione per le proprie ...
... compagne di scuola. Fino a qualche mese prima erano noiose rompipalle che volevano giocare a pallavolo nell’ora di educazione fisica mentre per noi maschietti esisteva solo il Dio Calcio. Erano le secchione spaccacazzo che ti facevano fare la figura dell’idiota nelle interrogazioni, ma poi da un giorno all’altro erano cambiate anche loro. Gli erano spuntate le tette, e il loro odore stava cambiando. C’era qualcosa di animale in loro che ci attraeva e ci portava a mettergli le mani sulle cosce quando erano in gonne, o infilargli le dita nella camicetta per esplorare quei gonfiori improvvisi. E misteriosamente sentivamo che il cazzo ci tirava da matti dentro i jeans senza mutande e spesso dovevamo andare in bagno a “toccarci” da soli per sfogare quelle voglie improvvise.
Piccolo inciso: all’epoca c’era molta più innocenza di adesso, non c’era You Porn e nemmeno la conoscenza anatomica. Le prime esperienze avevano un qualcosa di puro, semplice, la vera scoperta del corpo e della sessualità e facevamo tutto da soli, imbranati, allupati, incerti, ma attratti come le api dal miele da un sano istinto e da irresistibili erezioni.
E in quei giorni avevamo trovato la porta di accesso tra i due sessi, in un altrettanto ingenuo e innocente gioco che molti hanno sicuramente fatto all’epoca… Al pomeriggio, finita la scuola, ci trovavamo a casa di qualche compagno per terminare le ultime ricerche in vista dei temuti esami di terza media. Avevamo vari gruppi misti formati da maschi e ...