Il gioco della bottiglia (prima parte)
Data: 26/10/2018,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: joyxxx, Fonte: Annunci69
... riuscirono a sfogare.
Quel giorno il gioco finì tardissimo, verso le sette di sera e tornammo tutti alle rispettive case che distavano poche centinaia di metri. Abitavamo infatti in un piccolo paese di campagna. Quel giorno mi sentivo davvero strano e invece di seguire i miei compagni al campetto di calcio per la consueta partita, mi misi dietro al gruppetto di Claudia e delle sue amiche, e quando rimase sola vicino a casa sua spuntai fuori.
“Ciao Claudia, ho un problema con la ricerca” dissi con la mia faccia da culo, “ mi sono accorto di non aver scritto un pezzo”. Lei mi guardò strana, sapeva che a me della scuola non fregava un cazzo, ma forse anche lei turbata dai nostri contatti di prima mi rispose: “i miei tornano per le otto, vieni in casa mia che ti faccio ricopiare il pezzo che ti manca”.
Non me lo feci ripetere due volte. Qui il ricordo si fa più confuso sulle parole, ma non sulle sensazioni e i fatti. So che blaterai qualcosa su quello che avevo provato prima giocando e anche lei mi confermò che aveva provato qualcosa di strano toccandomi prima, non capiva perché avessi qualcosa di così duro in mezzo alle gambe. Io con un gesto innocente mi abbassi i pantaloni e glielo feci vedere. Dissi qualcosa del tipo che erano mesi che diventava così duro e gonfio. Lei attratta e incuriosita come un ape dal miele me lo prese in mano.
Non sapevamo niente di sesso, amore, rapporti, solo quello visto di sfuggita su qualche giornaletto porno degli amici più grandi o ...
... nelle cassette Vhs. Ma scoprimmo ben presto una cosa che avrebbe caratterizzato quella focosa estate: il petting. Fin da quella prima volta ci mettemmo nudi uno sopra l’altro, ma invece di fare la penetrazione che ci sembrava strana e non sapevamo come fare, ci strusciavamo i nostri sessi uno sull’altro, leccandoci e baciandoci a più non posso. Credo di non aver mai più leccato una donna come ho leccato lei, e a eccitarmi a bestia contribuiva l’odore dei suoi capelli, un odore di sapone, sapone a quadrettoni che le nonne mettevano sui lavabi per lavarsi le mani.
Quel giorno venni per la prima volta su Claudia, una sborrata piena, densa, per certi versi incontrollabile. Urlavo come un pazzo e mi tremavano le gambe. Dovevo aggrapparmi a lei per qualche minuto per riavermi. Lei invece veniva con la leccata della fica. Mi riempiva la faccia di umori e vibrava come le corde di un violino. Anche lei non sapeva governare il suo piacere di ragazzina alle prime armi, e si lasciava andare in modo selvaggio.
Quei tre mesi estivi, prima e dopo l’esame di terza media ci videro protagonisti spesso di incontri focosi e appassionati, dove l’obiettivo era godere in solitaria attraverso il corpo dell’uno e dell’altra. E a nessuno dei due venni mai l’idea di provare il rapporto completo con la penetrazione.
Godevamo talmente che non ne sentivamo il bisogno. E oggi posso dirlo con la cognizione dell’esperienza, erano rapporti di una soddisfazione incredibili, meglio di tante frettolose ...