1. Il Vento e il Fuoco


    Data: 28/10/2018, Categorie: Etero Autore: Paoletta80

    ... uguale. È questo che commentiamo. Adoro la mia età, adoro la tua età. Adoro esserci trovati pur senza cercarci. Adoro la nostra consapevolezza, che mi porta a capire che mi vuoi, che ti voglio. La brezza fresca scorre ancora sul mio corpo, un altro brivido mi pervade. Mi inarco per assecondarne la carezza sulla schiena, sulle braccia, sotto il vestito leggero, troppo leggero forse, che si sposta, si solleva sulle cosce e ricade. I capezzoli diventano turgidi, premono. Premono davanti ai tuoi occhi e tu ne segui la trasformazione, mi guardi, accompagni il passaggio del vento su di me. Sali dalle gambe, attraversi il corpo, fino al mio viso. E' come se avessi le tue mani sulla pelle, ho un fremito di eccitazione, una calda sensazione che m'invade il ventre. Non ci siamo ancora toccati, eppure l'intensità della fiamma dentro di me continua a salire, ne capto la potenza. Mi chiedo se per te è lo stesso. Certo che sì. Il mio fuoco ti illumina. Lo vedo riflesso nei tuoi occhi. Quello che non sai è che ti scalderà tanto da bruciarti. Spero che tu sia preparato ad affrontarlo oppure scappa, adesso, prima che ti consumi. Sei temerario, rimani lì dove sei, ancorato al tuo bicchiere, ipnotizzato dai movimenti del mio corpo. I nostri conoscenti ci separano, ci portano ad altre chiacchiere e ad altri sorrisi, proviamo a mantenere il contatto visivo, finché ... ti perdo. Gli amici si congedano da me. Io non ti trovo, rimango sola nella massa di persone, ferma con il vento leggero ...
    ... sull'abito. Poi, un tocco. Un brivido. Una morbida carezza sulla schiena nuda. Mi volto, ma già lo so, sei Tu. Sorridi, appoggi l'intero palmo sulla pelle, quasi sorpreso: "credevo avessi freddo, invece, la tua pelle è calda...". Non hai idea di quanto sia calda dentro. Ma non te lo dico, mi limito a rispondere al tuo sorriso. Continui a sfiorarmi mentre torniamo ai nostri discorsi, la punta delle dita che scende dalla nuca giù, fino a lambire la curva dei glutei. Sei un soffio. Impalpabile. Così eccitante. Poggio la mano sul tuo polso, guardo l'orologio. Risalgo sul braccio nudo, solo la manica della polo mi ferma. La tua pelle è fresca. Ci guardiamo in silenzio per un lungo istante, un ultimo sorso ed il tuo calice è vuoto, come il mio. Avvicini il viso al mio orecchio, sussurri: "andiamo?" Sì. I corpi vicini, pochi passi. Sono sotto casa ti dico, indicando il palazzo. Mi sorridi, la dita accarezzano le mie, riprendi a camminare, vuoi andare da te, hai un terrazzo sul mare: "ho voglia di vedere ancora il tuo vestito muoversi al vento" aggiungi. È su quel terrazzo che nutrirai le mie fiamme. Il desiderio è divenuto prepotente. Le luci tenui dalla riviera, la brezza sostenuta ma non forte, ti appoggi al tavolo, mi inviti di fronte a te, tenendomi distante, guardi il mio abito ondeggiare, aderire al corpo e poi sollevarsi. Gli occhi si soffermano sulle mie curve. Ti guardo anch'io, ciò che vedi ti scalda, è palese. La stoffa del vestito riesce a nascondere l'eccitazione del mio ventre, ...