London calling
Data: 31/10/2018,
Categorie:
Etero
Autore: livingfire
... lasciava un'ampia scollatura che avrebbe fatto girare la testa a chiunque. Era meravigliosamente sorridente, profumata. Ci salutammo con un bacio passionale, e poi entrammo.
Lo spettacolo durò ore, ma passarono velocemente. Una rappresentazione teatrale come ne avevo viste poche, nella città simbolo del teatro. Ogni tanto mi distoglievo per guardarla, e lei faceva lo stesso. Era stupenda, e molto sexy. La mia mano era stretta alla sua, sulla sua gamba, e nei momenti di buio guadagnava qualche centimetro verso l'alto. La volevo tenere su di giri, e d'altronde io lo ero dal pomeriggio. Sentivo il mio pene gonfiarsi spesso, quasi pregustando il dopo. Lo sentivo enorme. Erano giorni che neanche lo sfioravo, e lei da sempre mi incendiava dentro.
All'uscita dal teatro eravamo una di quelle coppiette felici che spesso si vedono camminare per la strada, che ridono e hanno gli occhi che brillano. Decidemmo di bere un paio di drink da qualche parte. Optai per un mojito, convinto che potesse ridarmi un pò dell'estate trascorsa. Seduti al bancone i nostri sguardi si fecero sempre più intensi. Lei da sempre era bravissima a leggermi dentro. I miei occhi ridevano ai suoi, e le comunicavano una passione tesa sul filo del punto di non ritorno. La abbracciai e la tirai a me, lei si alzò e si lasciò andare alla mia stretta. Ci baciammo come se non ci fosse nessuno intorno a noi. Lasciai scivolare la mia mano sotto il cappotto e, approfittando del buio nel locale, la spinsi sotto la ...
... sua gonna accarezzandole i glutei. Lei, in piedi davanti a me, lasciò cadere la sua mano sul mio pacco, e sentì subito che ero eccitatissimo. Con un dito sfiorò la mia cappella, io scesi a baciarla sul collo, e le strizzai con forza il sedere. Prima di togliere la mano passai delicatamente sull'interno coscia e poi premei con vigore sul suo sesso. Attraverso le calze e l'intimo lo sentii umido, e Viola emise un piccolo mugolio. Decidemmo che era venuto il tempo per il viaggio di ritorno.
In metro riuscimmo a malapena a contenerci, avvinghiati alla fine del vagone. Il suo cappotto era un ottimo rifugio per nascondere la mia mano che insistentemente cercava il suo clitoride attraverso tutti gli strati.
Quando i passeggeri diminuirono riuscii anche a prenderle un seno, e strizzarglielo con forza, Sapevo che le piacevano le maniere un po' forti. Con Viola avevo condiviso il sesso più entusiasmante della mia vita fino ad allora.
Il viaggio di ritorno sembrò lunghissimo, e le continue provocazioni finivano per renderlo ancora più intenso.
Arrivammo all'albero e ci dirigemmo al nostro piano. Lei camminava davanti, un pò barcollante per via dell'alcool e della stanchezza. Mi teneva per mano, e io vedevo sotto la sua gonna. Le calze nascondevano un meraviglioso perizoma nero anch'esso.
La porta si richiuse dietro di noi, io la feci appoggiare contro di essa ed in un secondo ero sopra di lei. Aveva allargato le gambe e ora il mio pacco spingeva direttamente contro la sua ...