Mia cognata
Data: 01/11/2018,
Categorie:
Etero
Autore: suve
... mugolio trattenuto a stento, l�orgasmo di Barbara.Simona mi carezzò ancora un poco.- Domattina facciamo la doccia insieme �La promessa di Simona si perse tra le mie labbra, la mia mano le toccò appena la micina trovandola umida e infine ci staccammo sentendo il rumore di Barbara che tornava in camera.Di sottecchi la osservai. I lineamenti erano abbastanza rilassati ma appariva nervosa, insoddisfatta. Inutile dire che stentai a riaddormentarmi come pure Simona.Il mattino seguente, uscita Barbara, ci concedemmo un amplesso veloce e parzialmente soddisfacente prima di andare al lavoro. Io e Simona eravamo abituati a ben altre �sessioni�. Non facevamo l�amore tutti i giorni né con cadenza fissa, semplicemente aspettavamo e cercavamo l�occasione per farlo in rilassatezza, senza l�incubo della sveglia o di qualche impegno così da poterci dedicare l�uno all�altra senza remore e limitazioni.Vuoi o non vuoi la situazione cominciò a pesarci, come pure, immagino, a Barbara che non riusciva a soddisfarsi pienamente. Poverina, cercava in tutti i modi di rendersi invisibile, di non �intralciarci�, magari uscendo senza meta o incontrando amiche che nemmeno le piacevano tanto. Tutto pur di lasciarci soli e liberi per qualche ora.La situazione stava deteriorandosi, il nervoso tendeva a salire. Non aiutava il fatto che il dissidio col marito di Barbara stesse prendendo la strada della separazione.Insomma, eravamo tutti tesi e solo a fatica riuscivamo a non avere scatti improvvidi e ...
... scarsamente motivati.Le settimane diventarono mesi e ancora Barbara viveva con noi. Aveva cercato una casetta per viverci da sola ma il mercato non era ottimale per prezzo e collocazione. In più Simona, affezionatissima, non voleva che Barbara se ne andasse.L�altra notte, erano alcuni giorni che io e Simona non riuscivamo a �incontrarci�, mi svegliai con una prepotente erezione. Per la prima volta, da quando ero ragazzo, venni tentato di andare in bagno a soddisfarmi. Stavo meditando su questo e, istintivamente, accarezzavo i fianchi di Simona quando lei cominciò a rispondermi. Si era svegliata e i suoi pensieri non dovevano essere molto diversi dai miei. Così ci masturbammo lentamente a vicenda per un paio di minuti, smorzando con i baci i gemiti che ci uscivano spontanei.A un tratto Simona si girò verso la sorella e, verificato dormisse, mi pose una gamba a cavallo della mia tirandomi a sé. Entrai in lei quasi senza accorgermene, come un coltello nel burro. L�istante prima avevo la sua mano che mi tirava e l�istante dopo ero avvolto da un calore rovente e umido. Facemmo l�amore cercando di muoverci il meno possibile, di non scuotere il materasso, e andammo avanti così per parecchio, meccanicamente, senza le accelerate che, sapevo, ci avrebbero portato all�orgasmo.Cambiammo posizione, lei ora mi volgeva le spalle e io, da dietro, la penetravo carezzandole il seno. Il piacere crebbe lentamente, i miei colpi, pur cercando di muovermi il meno possibile, aumentarono di intensità e ...