Agatha, o il viaggio degli incontri
Data: 03/11/2018,
Categorie:
Etero
Autore: siempreganas
In vacanza ci si può anche andare in coppia. In viaggio però occorre avventurarsi da soli. Certo, bisogna sapersi adattare, accettare sempre ciò che capita, che siano sorprese o imprevisti.
Ma cos'è una vacanza e in cosa si differenzia da un viaggio? Apparentemente, la distinzione la si può individuare semplicemente considerando il tempo che si spende fuori casa. Un viaggio solitamente dura pochi giorni, una o al massimo due settimane. Quando si parte in viaggio invece, la data di ritorno normalmente appare così lontana che quasi non ci si pensa, è un evento a lungo termine, e in mente si ha unicamente uno spazio aperto di possibilità, si mette in conto di poter fare tutto e il suo contrario, andare avanti, anche con la possibilità non esclusa di restare, qualora si trovi una dimensione favorevole al cambiamento definitivo.
Paradossalmente, l'età è meno importante nel viaggio che in vacanza. In giro per il mondo a tempo indeterminato si trovano giovani ragazzi come anziani barbuti o vedove con inesauribile voglia di vivere. In proporzione infatti la vacanza è normalmente più cara, poiché si concentra tutto in pochi giorni, il viaggio, l'hotel, le comodità necessarie a staccare dallo stress del lavoro. Se la possono permettere figli mantenuti, coppie di sposi, qualche pensionato che preso dalla paura della morte decide di investire in pellegrinaggi organizzati tutto compreso, dal set di pentole alla remissione dei peccati.
Quando si organizza un viaggio, invece, ...
... non si esclude di dormire in ostelli con camere collettive, mangiare in squallide mense, e persino dedicarsi a qualche lavoretto per racimolare quel tanto per andare avanti, per proseguire, per chiudere ancora più tardi il cerchio che ti riporterà a casa. Tornare infatti è sempre difficile, poiché ci si rende presto conto, dopo qualche mese passato in paesi stranieri e avendo conosciuto gente di ogni età, razza, religione, che non si è più la stessa persona, che la propria stessa casa non ci appare neanche più quella di prima. Gli spazi, il colore delle pareti, gli oggetti in essa contenuti, ci si rivelano come un consueto inganno.
I nostri parametri sono cambiati, i metri di giudizio, la prospettiva sulle cose. Abbiamo corretto la miopia di chi pensa che il buono sia tutto tra le cose vicine, conosciute, familiari.
Abbiamo inforcato le lenti correttive dell'esperienza, e ci sembrano più nitide e chiare le ragioni degli altri, siamo più sensibili e aperti a gusti diversi, a idee finora impensate.
Mentre in vacanza di solito si osservano dall'esterno i costumi, le tradizioni, la cultura del paese che si visita, quasi fossero messe in vetrina apposta, in viaggio si ha l'occasione di entrare nel vivo di quella realtà.
Io per esempio ho sfruttato l'occasione di un sito internet che mette in comunicazione i viaggiatori con persone che mettono a disposizione il proprio tempo e anche la propria casa per accogliere chi arriva nella propria città. È un interessante scambio ...