Una giornata al fiume (2)
Data: 05/11/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: crigio
... il mio bacino si solleva per andargli incontro e seguire il suo saliscendi.
“Che ti dicevo?”, mi chiede Enrico, mentre prosegue nella sua cavalcata. “Non è un troione da urlo?”.
“Merda, sì! Mi sta succhiando anche l’anima!”, sbotto in tutta risposta. Il tipo, sentiti i nostri commenti, alza lo sguardo e sorride fiero. Poi si tira su, avanza un po’ verso di me, estraendosi dal culo il cazzo di Enrico, mi risolleva le gambe e mi penetra con un colpo secco.
“ODDIO! MA E’ SPAVENTOSO!”, urlo per le dimensioni esagerate di quel palo.
“Ah sì!”, fa Enrico. “Dimenticavo di dirti che è anche un toro da monta!”.
L’uomo si volta verso il mio ragazzo e lo cazzia: “Parla meno e scopa di più!”, ed Enrico, ferito nell’orgoglio, si incolla a lui, gli cinge le spalle passandogli le braccia sotto le ascelle e, con un fendente dal basso verso l’alto, se lo impala di brutto. Stavolta, il tipo non riesce a nascondere una reazione: la sua schiena si irrigidisce e il suo capo schizza indietro. La sua mazza nel mio sfintere si ingrossa ancora e anch’io, per riflesso, vengo sbalzato verso l’alto. Ricado sui gomiti e mi godo lo spettacolo del corpo dell’uomo scosso da un fremito terrificante. Inspira profondamente con un sibilo, come se gli si fosse ristretta la gola. Gli occhi sono completamente bianchi e la lingua gli pende da un angolo della bocca.
D’improvviso, parla di nuovo: “Sì, è così che ti voglio! Violento e duro! Sfondami il culo, stallone mio!”, ed Enrico ci mette tutte ...
... le sue energie per sbragarlo fino in fondo agli intestini. Quello viene proiettato in avanti e si getta verso di me appoggiandosi sulle mani. Mi guarda sorridente e ansimante e mi fa: “Preparati, perché sto per riservarti lo stesso trattamento, puttanella!”. Si gode ancora un po’ il palo di Enrico e poi lo spinge via. Quindi, torna a fissarmi e mi assesta un colpo lacerante nelle viscere.
“AAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHHHHHHHHHHHHH!!!”, urlo di nuovo, mentre, ancora sollevato sui gomiti, riesco a vedere il suo cazzo entrare ed uscire da me.
“E poi sarei io la vacca? Ma guardati: stai sbrodolando dal culo, troia!”, mi insulta e continua ad andarci giù pesante, slabbrandomi la rosellina.
“E’ vero, amore!”, esclama Enrico. “Sei una fontana!”.
“Oh sì! Io godo tanto!”, mugolo contorcendomi.
Ma lo sconosciuto non è ancora sazio e, strattonandomi, estrae la sua mazza da me, mi lascia cadere giù la gambe, mi monta sul ventre e si impala sul mio cazzo. Poi si gira verso Enrico e gli ordina di piantargli il palo in corpo. Il gigantone non se lo fa certo ripetere e affonda nell’uomo che, ormai eccitato all’inverosimile, si prende i due membri con estrema facilità. Li fagocita letteralmente, li massaggia e li aspira con i muscoli del suo sfintere e rimbalza sul mio corpo senza sosta. Il suo volto comincia a rivelare un principio di orgasmo: è contratto e digrigna i denti. D’improvviso, il suo petto si sporge in fuori e i suoi capezzoli svettano duri verso l’alto.
“Non fermarti, ...