1. L'operaio


    Data: 07/11/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: Raccontando

    ... sollevò da terra e ci mettemmo in piedi.
    
    «Andiamo in bagno, devo pisciare».
    
    «Vuoi che te lo reggo?» Risposi.
    
    «Più o meno», concluse sogghignando. Mi prese da un braccio e si fece guidare in bagno. Poi, con una cera violenza mi fece entrare nella vasca, steso.
    
    «No, questo no» protestai energicamente. E allora mi tirò un ceffone. La sua mano grande e forte mi colpì in pieno viso e i miei occhi si bagnarono di lacrime. Benché fossi terrorizzato e avessi paura della sua violenza, il mio corpo, ignaro degli stimoli del cervello, proseguì per la sua strada. Sorrise e mi ordinò:
    
    «Stenditi puttana o entro stasera tutta la città saprà che razza di succhia cazzi sei!»
    
    Non replicai ulteriormente e mi distesi nella vasca. Lui era in piedi e le sue gambe bloccavano le mie braccia. Mi puntò il cazzo, meno tosto di qualche istante prima, sul volto e cominciò a pisciare. Serrai le labbra mentre il suo caldo getto mi giungeva dritto sul viso e sul petto. Sentivo puzza di piscio eppure la situazione mi piaceva. Mi rilassai aspettando che finisse. Ma quanta ne aveva!
    
    Quando ebbe terminato aprii gli occhi e lui mi guardava serio e nei suoi occhi balenavano lampi di desiderio.
    
    «Ora piscia tu!» affermò nel suo solito tono imperativo. Senza aspettare una mia risposta mi alzò e si sedette di fronte a me. Tentennai un attimo e poi anche io iniziai a pisciare. Gli puntai il getto su corpo e sul viso e con mio ...
    ... grande stupore l’operaio aprì la bocca e bevve. Quando ebbi finito si alzò e, prendendomi dalla nuca, portò la mia bocca sulla sua. Ancora una volta pensai stupidamente che si stesse lasciando andare ad un momento di dolcezza. E invece, non appena aprii la bocca per accogliere la sua lingua, il mio stesso piscio che aveva tenuto me lo riversò direttamente in bocca e non potei far altro che ingoiare. Rise malvagiamente mentre io tossivo e cercavo di sputare.
    
    Ci lavammo e quando si rivestì disse:
    
    «Dammi 100 euro!»
    
    «Cosa?» replicai io sorpreso!« Ma non esiste proprio!»
    
    Senza dir nulla prese il cellulare e cominciò a maneggiare. Solo poco dopo compresi le sue intenzioni.
    
    «Ok Ok, ma non fare nulla». Il mio tono era supplichevole.
    
    Cercai nel portafogli e gli diedi la somma che mi aveva richiesto.
    
    «Tornerò tra due giorni», disse andando via.
    
    «Ma io non so se ci sarò», risposi sinceramente.
    
    «Tra due giorni alla stessa ora. E se non ci sarai sai cosa succede!»
    
    «Va bene, come vuoi!»
    
    «E prepara più soldi perché verrà anche il mio collega. Sicuramente vorrà farselo succhiare come hai fatto a me.»
    
    «No, dai. Per favore. Non dire nulla a nessuno.»
    
    «Troppo tardi», disse aprendo la porta. Si voltò appena e continuò: «A lui il video è già arrivato. Non dovevi dirmi “non esiste proprio.”» E andò via. Restai basito e pieno di timore. Non immaginavo neanche cosa mi stava per accadere.
    
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