1. Influenza


    Data: 07/11/2018, Categorie: Gay / Bisex Autore: erik20

    ... suo uccello crebbe alla sua piena lunghezza di quasi 20 centimetri giungendo quasi all’ombelico. La mia mano si allungò per sbottonargli la camicia rivelando i grandi capezzoli. Anche loro erano duri come imparai quando il mio palmo li carezzò ed i capezzoli eretti vi pigiarono contro. Lui inarcò anche la schiena chiaramente godendo di essere esplorato. Io volevo vedere di più, così con l’altra mano diedi uno strattone ai suoi pantaloni, la loro vista, raggruppati alle sue caviglie, mi eccitò. Ora era quasi nudo ed allargò le gambe. Feci scivolare la destra sotto il suo culo che lui alzò per permettermi di reinserirvi il dito. Una volta che fu dentro lui spinse di nuovo le anche verso il basso e scivolò sopra il mio dito.
    
    “Sono così eccitato,” disse con una vocina mentre allungava un braccio per sentire il mio torace.
    
    “Lo vedo,” dissi raucamente. Alzai il suo cazzo sentendolo pulsare nella mia mano. Lui si lamentò ed io non potevo aspettare oltre. Mi curvai in avanti e delicatamente baciai la testa del suo pene. Ne emerse subito un pò di liquido pre seminale che mi affrettai a leccare. La mia lingua circondò la sua testa mentre stringevo delicatamente la base del suo uccello. Lo vedevo già pulsare, era vicino a venire, ma io volevo di più.
    
    Feci scivolare le labbra sulla testa e lo presi in bocca, la mia lingua circondò la testa prima che cominciassi a succhiarne delicatamente la punta mentre il mio dito continuava a sondargli il culo. Dopo un minuto presi dentro di ...
    ... me altri due centimetri del suo cazzo poi aspettai un altro minuto prima di prenderne altri due centimetri. Lui si rese conto di quello che stavo facendo e si lamentò in agonia. Passarono altri cinque minuti prima che avessi tutto in bocca e gola, il mio naso era seppellito nei suoi giovani peli pubici. Ed in quel momento avrebbe avuto il suo primo orgasmo ma io non gli permisi di venire sentendo il suo pene battere tra le mie labbra. Quando la sua ansia diminuì ricominciai a succhiare, questa volta più forte, prendendo il pieno controllo del suo uccello. La sua respirazione si affrettò, la sua pancia morbida saliva e scendeva rapidamente con una serie di lamenti. Improvvisamente trattenne il fiato e poi, finalmente, gli sfuggì un lamento profondo e lungo, il suo corpo si tese e con un urlo acuto il suo cazzo eruttò fuoco liquido nella mia gola. Io ingoiai il suo sperma fiotto dopo fiotto, il suo sedere stringeva spasmodicamente il mio dito.
    
    Anche dopo che ebbe finito io continuai a succhiarlo, ora dolcemente, mentre i suoi lamenti si acquietavano, il suo culo lasciava andare il mio dito ed il suo corpo si rilassava. Comunque il suo pene rimase rigido nella mia bocca e mi dispiacque lasciarlo uscire mentre estraevo il dito dal suo culo. Nei suoi occhi c’era un’espressione di adorazione.
    
    “Girati!” comandai.
    
    “Ok,” bisbigliò assentendo. Questa volta lo spinsi via da me e diedi uno strattone ai suoi pantaloni ed alla camicia. Ora era nudo in ginocchio sul divano, il cazzo ...