1. Parcheggiare bene l’auto, come è difficile per me. per fortuna c’è chi mi aiuta!


    Data: 08/11/2018, Categorie: Trans Autore: passivocaserta, Fonte: Annunci69

    ... rimando : “ Innanzitutto dammi del tu. Volevo andare a bere qualcosa con te. Andiamo a farci una passeggiata a Napoli . Guido io la tua auto, perché ho capito che non ami guidare. Però tu dovrai travestirti per me. Lo puoi fare qui, nel bagno dell’ufficio”.
    
    La proposta era davvero molto eccitante. Mi metteva in moto tutta l’area cerebrale deputata alle pulsioni sessuali e mi mandava alle alte temperature ogni singola cellula del corpo.
    
    Senza indugiare oltre, presi il borsone e mi chiusi in bagno. Tempo un quarto d’ora , mi truccai e mi vestii.
    
    Uscii con una minigonna rosa con paillettes argento , un body bianco in pizzo trasparente, autoreggenti bianche e un paio di decolletè argento con tacco a spillo 13 cm, guanti in pizzo bianco. Il tutto era completato da una parrucca bionda lunga, un trucco abbastanza evidente e una spruzzata di un profumo dolce alla vaniglia e muschio bianco.
    
    Il vigilante era rimasto vestito con la sua uniforme. Appena mi vide uscire dal bagno notai che il suo pacco diventò enorme. Si accostò a me e mi slinguò un po’ l’orecchio. “Sei pronta per il viaggio?”, mi chiese.
    
    Ed io abbozzando un sorriso ammaliante gli risposi che con lui sarei andata ovunque.
    
    Salii in auto lato passeggero mentre lui prese il possesso del volante della mia auto.
    
    Uscimmo dal parcheggio, per andare verso il casello autostradale Caserta Nord. Appena imboccata l’autostrada direzione Napoli, lui accese l’autoradio in sottofondo sintonizzandola su una ...
    ... stazione che trasmetteva musica leggera italiana.
    
    Mentre guidava con fare sicuro, mi prese la mano e me la appoggiò sulla sua coscia.
    
    Iniziai a grattargli con le mie unghie lunghe il suo interno coscia, spostando la mano piano piano verso la patta dei pantaloni.
    
    Era durissimo. Un pesce di marmo. Allungai il viso verso di lui e senza farlo distrarre dalla guida, mentre con una mano gli tastavo il pesce, con la bocca iniziai a mordicchiargli orecchio.
    
    Notavo che lui era eccitato al massimo. Percepivo che aveva voglia di girarsi per affondare la sua lingua nella mia. Il mio profumo mischiato all’odore del fondotinta lo avevano mandato ulteriormente in estasi. Gli dissi di prestare attenzione alla guida altrimenti era meglio fermarsi.
    
    Mi disse che andava bene così, che era meglio proseguire per Napoli.
    
    Trascorsero alcuni minuti. Avevo una voglia pazzesca anche perché la sua mano si era insinuata sulle mie gambe. Mi carezzava l’autoreggente e spingeva la sua mano nell’interno coscia.
    
    Non resistevo più. Abbassai la testa sulla sua patta e iniziai a mordicchiargli il cazzo da sopra i pantaloni dell’uniforme mentre lui continuava a guidare.
    
    Sentivo che gemeva e che guidava con difficoltà.
    
    Sollevai la testa, aprii la cerniera del pantalone e tirai fuori il cazzo in tutto il suo fulgore.
    
    Iniziai a segarlo con le mani guantate in pizzo bianco. Ma lui ora guidava con troppa difficoltà.
    
    Capimmo entrambi che era necessario fermarsi per evitare qualche ...