Michele
Data: 09/11/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: DolceValeria
Talvolta è veramente incredibile ed inspiegabile come, nella vita, non si smetta mai di imparare cose nuove. Soprattutto su se stessi. Mi presento. Mi chiamo Stefano. Abito in un paesino alle porte di Novara. Uno di quelli in cui ci si conosce tutti. Mi sto avvicinando a quello che spesso definisco, scherzando, il mio �gran premio della montagna�. Gli appassionati di ciclismo sapranno certamente che il gran premio della montagna è il punto più alto di un determinato itinerario. Solitamente un colle. Fin lassù si arriva in salita, con fatica. Misurandosi, metro dopo metro, con i propri limiti e con le proprie energie. Cercando di capire � e, quindi, di conoscere � quanto ancora abbiamo da dare. Se ce la possiamo fare ad arrivare fin lassù. Poi, finalmente, si arriva in cima. E, da quel punto, comincia la discesa. Verso il traguardo. Ecco, i quarant�anni, rappresentano proprio il gran premio della montagna nella vita di ciascuno di noi. Tra l�altro, statistiche alla mano, rappresentano (più o meno) anche la metà della vita media di un uomo. Io sto per arrivare alla fine della mia salita. Sono all�ultimo chilometro. Ormai dovrei conoscermi. Dovrei sapere quasi tutto di me stesso. Almeno così credevo. E invece no. E quello che sto per raccontarvi ne è la prova. La vita di una persona, a quarant�anni, è, solitamente, abbastanza delineata. Ciascuno di noi, a quell�età, dovrebbe già avere il suo solco da seguire. Ed io rientro in quella parte di abitanti dello stivale che ha (o, ...
... forse, aveva) una vita piuttosto �regolare�. Famiglia, figli, lavoro, amici. Partitella di calcetto ogni venerdì sera. Week-end nella casa al mare in Liguria. E, devo dire, che mi va (o, forse, mi andava) benissimo così. Non ho mai sentito la necessità di ricercare altro. Non ho mai avuto relazioni extraconiugali. Ho una moglie bellissima. Più giovane di me di dieci anni. Alta quasi quanto me. Che pure sono alto 182 cm. Una di quelle che, quando cammina per strada, fa voltare le persone. Specie quando si veste in un certo modo. Ed io ho sempre provato piacere nel vedere l�invidia dipinta sul volto delle persone che incontriamo per strada. Specie di quelle che non tolgono gli occhi di dosso da mia moglie. E che sicuramente vorrebbero portarsela al letto. Anzi. Ho sempre richiesto a mia moglie di acquistare vestiti di un certo tipo. Di indossare scarpe di un certo tipo. E lei, che pure ci tiene ad apparire sempre al meglio, mi accontenta regolarmente. Adoro vedere la mia donna con le gambe scoperte. Che indossa una minigonna. Con le gambe fasciate in collant velatissimi. E con ai piedi scarpe con il tacco altissimo. E a mia moglie piace vestirsi così. Poi, circa sei mesi fa, un pomeriggio stavo cercando uno �strumento di lavoro� (anche se io direi �di tortura�) che io e mia moglie abbiamo deciso di condividere. Tra poco vi dirò di cosa si tratta. Ma prima vi voglio raccontare di quando mia moglie, tempo fa, ha preso la decisione che nel mio corpo ci fosse qualcosa di troppo. No, ...