1. La schiava (pt3 un essere umano oltre le catene)


    Data: 10/11/2018, Categorie: Etero Autore: Terra

    ... psicopatica, e poi in effetti Ametista non farà certo storie per il genere di vestito, voglio solo uscire da qui il prima possibile.
    
    "Ma certo signorina, è perfetto, lei ha un occhio veramente vispo, la ringrazio vengo a pagare."
    
    "Ottima decisione, adesso questa ragazza sembrerà degna di lei!"
    
    Pago ed esco di fretta prendendo la mano di Ametista, ne ho abbastanza di sentire le parole crude di quella gallinaccia priva di ogni sorta di sensibilità. Una volta usciti dopo qualche passo Ametista si ferma e lascia la mia mano:
    
    "Signore questo vestito è davvero bellissimo, credo che sia sprecato su di me, sarebbe meglio se lo restituissimo"
    
    Ero così nervoso per ciò che era appena accaduto che stavo per darle una rispostaccia, una di quelle date senza attaccare il cervello, della serie: "ormai l'ho comprato te lo tieni forza torniamo a casa".
    
    Ma i suoi occhi quasi trasparenti, non parlava per fare i classici complimenti di chi riceve un regalo, si sentiva realmente indegna di ciò che indossava e questo sentimento che mi trasmise tagliò effetivamente in due la mia impazienza.
    
    "Non è vero Ametista, ti sta davvero bene, sono felice di aver trovato proprio questo vestito perchè tu non potrai mai scegliere la forma del tuo naso o dei tuoi occhi ma puoi decidere che aspetto darti con i vestiti, e con questo sei deliziosa."
    
    Il suo volto si offuscò di una nebbia di imbarazzo
    
    "Grazie...signore ma io..sono una serva e questo.."
    
    "Vieni andiamo a mangiare qualcosa ...
    ... qua al ristorante"
    
    Seduti dove siamo, in attesa di ordinare, mentre mangiamo il suo volto inespressivo sembra coperto di una luce diversa, che stia iniziando a sentirsi una persona?
    
    La mattina dopo non trovo la mia coinquilina nel suo solito angolo, ed anzi sento ripetutamente tossire dalla sua stanza.
    
    Entro, le do il buongiorno.
    
    Ametista non risponde, rimane li dov'è trattenendo i colpi di tosse.
    
    Mi avvicino, le poggio la mano sulla fronte poi sul petto, è calda e sento grattare. Dev'essersi presa una brutta polmonite, effettivamente era debole e mal nutrita e queste passeggiate devono averla esposta al freddo.
    
    "Per questi giorni voglio che tu stia a letto e non ti muova"
    
    "Hai capito bene Ametista?"
    
    Per fortuna non fu niente di grave, in pochi giorni si riprese, la sua pelle perse l'arrossamento della malattia tornando candida e il suo petto smise di grattare.
    
    " Mi sento molto meglio signore. Grazie, grazie tante per esseri preso cura di me. Adesso posso riprendere i miei lavori a casa, grazie ancora."
    
    I giorni passavano, ormai era circa un mese che non vivevo più da solo. Nei momenti liberi dal mio lavoro uscivo con Ametista, abbiamo comprato qualche altro vestito e consumato dei pasti fuori. La sua diffidenza piano piano andava scemando, non posso affermare che stesse iniziando ad avere un comportamento normale, credo che per lei sia questa la normalità, sentirsi serva e ricercare gratificazione nell'essere servile
    
    Una sera, al termine della ...