Giulia
Data: 12/11/2018,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Dominazione / BDSM
Autore: babbacombe_lee
Quello dell'architetto è un mestiere strano, perché si passa da periodi di inattività a momenti di lavoro frenetico.Giulia si trovava esattamente nella seconda condizione, visto che, nonostante l'ora tarda, era ancora a studio, davanti al computer.Purtroppo non aveva scelta, doveva assolutamente finire quel disegno, anche se erano quasi le tre, anche se gli occhi, affaticati da troppe ore passate a fissare il monitor, le bruciavano da morire, anche se le faceva male la schiena, anche se aveva fame, anche se aveva voglia di fumare ed aveva finito le sigarette.Aveva appena salvato il file e chiuso Autocad quando sentì il rumore della porta che si apriva.Era sola e non era certo previsto che uno dei suoi soci arrivasse in piena notte.Intravide appena, nella penombra del salone, delle figure nere che venivano verso di lei.Prima che potesse rendersi conto di quanto stava accadendo, le erano già addosso.Mani.Tante mani che la toccavano, le bloccavano braccia e gambe, per impedirle una eventuale fuga.Una di queste mani le tappò la bocca, impedendole di gridare, di chiedere aiuto, ammesso che qualcuno potesse sentirla, a quell'ora.Quanti erano? Quattro, forse cinque.Erano completamente vestiti di nero, con il volto coperto da un passamontagna.Da quello che poteva intuire dovevano essere giovani e dal fisico robusto ed atletico.Ladri?Non c'era molto da rubare a studio, giusto un paio di computer, neanche nuovissimi.Due di quelle mani le aprirono la pesante gonna di lana a quadri, una ...
... specie di kilt, che aveva comprato in estate e Edimburgo.Non sono qui per i computer, o almeno, non solo per i computer.Giulia era in piedi, con le braccia tenute bloccate dietro la schiena e si rese conto di essere scalza.Per stare più comoda, mentre lavorava al computer, si era tolta le scarpe con il tacco alto e sottile, che ora giacevano sotto la scrivania.Il contatto con il marmo freddo del pavimento, attraverso le calze scure pesanti che indossava, le diede una piccola scossa.Una mano le tenne aperta la gonna sul davanti, un'altra lepizzicò il collant sulla pancia allontanando la stoffa dalla sua carne, mentre una terza, che impugnava un paio di forbici, iniziò a tagliare.In pochi attimi le forbici fecero un taglio più o meno circolare scoprendole completamente il ventre.Giulia era paralizzata dalla sorpresa e dal terrore che le lame potessero ferirla e rimase immobile anche quando il metallo delle forbici si incuneò tra la stoffa dello slip e la sua pelle.Zac, zac, due rapidi tagli, da un lato e dall'altro, e le mutandine non c'erano più.Due mani (le stesse, oppure altre?) strinsero con forza la stoffa della camicetta bianca e poi tirarono forte verso l'esterno e verso il basso.Sentì il rumore dei bottoni che saltavano e poi la sensazione di freddo.Neanche il tempo pensare e di nuovo, zac �Le forbici avevano tagliato il suo reggiseno, proprio al centro.Non era passato neanche un minuto dalla loro irruzione e quegli sconosciuti, vestiti di nero, l'avevano completamente ...