Addio al celibato
Data: 13/11/2018,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: chupar
Era la sera prima del matrimonio e mio cognato ebbe il buongusto di invitare anche me al suo “addio al celibato”, ma solo su insistenza di mia sorella che voleva essere rassicurata che non avrebbe invitato spogliarelliste o troie di altro genere per allietare quei buzzurri dei suoi amici. In realtà, aveva organizzato una festicciola nel suo bilocale, invitando una decina di vecchi amici, anche se il tavolo centrale sembrava imbandito per un reggimento e c’erano birre per soddisfare un centinaio di alcolisti. Negli anni non era cambiato, era e restava un buzzurro e, in fondo, era ciò che mi piaceva di lui.
Quella sera, inoltre, mio cognato era particolarmente arrapante.
La serata procedette in allegria tra cazzate, ricordi di goliardate e di partite a calcetto. Non mancò il solito film porno con tanto d’istruzioni su ciò che si potesse chiedere o no a una moglie e ciò che era adatto solo per le troie che, fino a quel momento, si era fatto.
Sfigati! Io e lui avevamo fatto ben altro.
Un po’ di gente era andata via. Erano rimasti quattro dei suoi amici storici. Tra le risate e le battute sulle loro vacanze sessuali, squillò il campanello e si presentò un mignottone niente male. Mentre il porno andava, la tipa cominciò a strusciarsi su mio cognato che, imbarazzato, guardava lei, poi me, poi gli amici. Un suo amico lo rassicurò, dicendo che ormai ero un uomo anche se poco più che maggiorenne e che avrei capito. Che tutto sarebbe finito lì, perché dal giorno dopo ...
... sarebbe stato fedele a sua moglie.
Ormai nessuno poteva nascondere la propria erezione e tantomeno mio cognato. A un tratto, la mano della ragazza gli sbottonò la patta, glielo tirò fuori e glielo strinse. Mio cognato la lasciò fare per un po’, poi alzatosi dal divano, prese dei tovaglioli si rimise a gambe larghe sul divano con il cazzone fuori. Prese la mano della ragazza e se la riportò sul cazzo. Quella, esperta, lo strinse e cominciò a fargli una gran sega.
- “Ragazzi, tutto qui il regalo? Queste me le faccio pure da solo.”
Uno gli rispose: "E vedrai quante te ne farai ancora da sposato!" Tutti risero, mentre lui guardava me, sornione. Gli amici, quindi, cominciarono a urlare alla professionista: “Pompa! Pompa!”
Quella prese un preservativo e lo infilò sull’uccellone, ma mio cognato, ormai duro come il marmo, non aveva evidentemente voglia di un pompino protetto. Del resto, era abituato a ben altro. Quindi, ne approfittò subito. La fece poggiare sul divano e le sollevò la minigonna, tirandole giù le mutandine, con lei che lo agevolava. S’infilò meglio il profilattico, le andò sopra e se la scopò lì, davanti a tutti, poggiandosi con un braccio allo schienale e maneggiando con l’altra mano una tettina, tiratale fuori dalla camicetta.
Ad ogni piccolo affondo, la ragazza gemeva e lo faceva con una voce quasi rauca. Una delle cose che mi colpì di più erano le natiche pelose di mio cognato che si contraevano nel portare i suoi affondi in quella figa. Non riuscii ad ...